mercoledì 22 febbraio 2017

Leonardo da Vinci a Piombino

La città di Piombino,  in Provincia di Livorno, dovrebbe ricordare con orgoglio la sua ricca storia e   sentirsi onorata per gli illustri  personaggi che l'hanno frequentata durante i secoli. Tra questi troviamo nientemeno che il sommo Leonardo da Vinci. Qualche anno fa scrissi: 
"Mi piacerebbe vedere presto porre a Piombino una lapide in memoria dei soggiorni e dell'opera di Leonardo da Vinci. Pochissime città possono vantare tale onore. La vedrei bene su uno dei muri perimetrali della Piazza della Cittadella oppure nella attuale Via Mazzini. Tra i documenti che ricordano la presenza e l'attività di Leonardo a Piombino ci sono gli schizzi eseguiti al "Porticciolo" di flutti e di barche e ancora più importante l'enunciazione della teoria delle ombre verdi. Ci sono poi anche i disegni per lo studio di nuove fortificazioni a difesa della città.
Il 31 Ottobre 1994 scrissi il seguente articolo sul quotidiano "Il Tirreno":
Il primo Novembre 1504 una visita a Jacopo IV Appiani
Il Leonardo piombinese
In città come sovrintendente ai lavori portuali
"Il primo di Novembre 1504, nel giorno di Ognissanti, Leonardo da Vinci si trovava a Piombino presso Jacopo IV Appiani, Signore della città. La notizia è da considerarsi attendibile in quanto ci viene tramandata dal "Manoscritto II di Madrid". Al "Folio 25 recto" trovasi i seguenti appunti: "Addì ultimo di Novembre per Ognissanti, 1504, feci in Piombino, al Signore, tale dimostrazione." L'inesattezza nella data è un probabile lapsus di Leonardo (anche i grandi uomini possono sbagliare): ultimo starebbe per primo. La notizia sembra essere stata ignorata almeno fino al 1967, anno in cui vennero rinvenuti a Madrid scritti e disegni inediti di Leonardo. Questo materiale fu studiato e  divulgato nel 1968 in una raccolta di tre saggi di Carlo Pedretti, noto studioso della vita e delle opere di Leonardo, dal titolo "Leonardo da Vinci inedito" (edizioni Giunti, Firenze). Perciò nel 1504 Leonardo da Vinci si sarebbe assentato da Firenze per entrare al servizio del Signore di Piombino come sovrintendente ai lavori portuali e alle fortificazioni della città. Gli appunti sui primi fogli dello stesso "Manoscritto II" di Madrid potrebbero riferirsi alle note sulle "Fortificazioni" di Piombino e sulla "Muraglia".  Fu probabilmente sempre a Piombino che Leonardo scrisse la serie di note della pittura che Francesco Melzi, suo discepolo prediletto, più tardi avrebbe trascritto nel "Codice urbinate". Il Pedretti cita una delle note che però non fu trascritta, datata " 1504 a Piombino il dì d'Ognissanti" e ci dice che è "Un appunto a matita rossa che ricorda il fenomeno delle ombre verdi osservato sulla parete bianca di una casa del porto". Così scrisse Leonardo: " Io vidi gia lobmare (bi) verdi (ne corpi biachi) /fatti da le corde albero e antene sopra duna pa / riete di muro biancho andando il sole inochaso / e cquesto achadeva che cquella superfitie (che) / desso muro che nosi tignieva dellume del sole si / tignieva  del cholore del mare chelli era per obbietto". E' da credere che per Leonardo quello del 1504 non sarebbe stato il primo soggiorno nella città di Piombino. Egli vi avrebbe soggiornato anche tra il 1502 e il 1503 quando Cesare Borgia, detto il Valentino, figlio di Papa Alessandro VI, fu Signore di Piombino. A quel tempo Leonardo era al servizio di quel Signore e ricopriva l'incarico di "Ispettore e architetto generale delle fortezze e della città" ma anche addetto al progetto di  bonifica delle paludi". Gli studi di un sistema di fortificazione mai realizzato (ne abbiamo traccia in un documento del Codice Atlantico) sembrano risalire a quel periodo. Un gruppo di studenti locali (Bellucci, Fiorilli, Freschi e Verrucci) nel 1974 riconobbero quel documento come rappresentazione inequivocabile della pianta delle fortificazioni di Piombino. A questo punto sappiamo che Leonardo a Piombino sicuramente c'è stato. Sembra di vederla questa maestosa figura di cinquantenne scendere dalla rocca della Cittadella, aggirarsi per l'antica via Tra Palazzi, raggiungere Porta a Terra, percorrere l'interno del Rivellino, soffermarsi, scrutare, osservare, misurare, scrivere e disegnare. Leonardo, uno dei più grandi geni del Rinascimento, colui che si interessò di quasi tutti i campi dell'attività umana, immaginiamolo seduto davanti ai Canali di Marina, le antiche "Fonti delle serpi in amore", mentre scrive le sue note sulle ombre verdi, i suoi appunti per gli studi di navigazione, mentre esegue il disegno di frangenti con barca in prossimità di una costa rocciosa. Sono passati più di cinque secoli da quel dì di Ognissanti; la salma di Leonardo riposa in terra di Francia. Qui a Piombino il fenomeno delle ombre verdi potremmo vederlo ancora oggi, se ci fossero ancora case bianche sul porto.
Piombino 31 Ottobre 1994         
Goffredo Ademollo Valle

La mia proposta per posare una lapide in memoria di Leonardo da Vinci in Piombino, per quanto ne so io, a oggi 22/02/2017, non è mai stata presa in considerazione e lo dico con grande dispiacere e rammarico.



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