lunedì 20 febbraio 2017

Il paese di Bengodi




Il paese di Bengodi è realmente esistito ed era situato sulla costa maremmana , nel golfo di Talamone, in direzione Sud, sotto il colle di Talamonaccio . Nell'immaginario collettivo e nel linguaggio popolare quando si parla del  paese di Bengodi  ancora oggi  si intende un paese dove regnano allegria opulenza e abbondanza, dove non si lavora e ci si dedica totalmente ai piaceri della vita.  "I Romani....., seguendo un costume caro alla loro magnificenza, arricchirono il paese, già di per sé amenissimo, di ville opulente e di numerose opere d'arte, tramutando le rive del golfo in un luogo di delizie, propizio ai riposi estivi e di cui rimane memoria nel nome di Bengodi." (C.A.Nicolosi, 1910). Oggigiorno  in questo luogo restano pochi ruderi sparsi di case e l'uniche costruzioni riconducibili all'antico paese sono delle cisterne tra le quali un serbatoio d'acqua potabile, in muratura, emergente dal terreno, di grandi dimensioni nei pressi della Torre Capo d'Uomo. Il significato popolare che ha assunto da secoli  il paese di Bengodi deriva anche dalla  citazione che ne fa Giovanni Boccaccio  nella III novella dell'VIII giornata del Decamerone "Calandrino e l'elitropia"; lo descrive come un luogo immaginario, contrada del paese di Berlinzone : “…Si legano le vigne con le salsicce, e avevasi un’oca a denaio e un papero giunta, ed eravi una montagna tutta di formaggio parmigiano grattugiato, sopra la quale stavan genti che niuna altra cosa facevan che far maccheroni e raviuoli, e cuocergli in brodo di capponi, e poi gli gittavan quindi giù, e chi più ne pigliava più se n’aveva; e ivi presso correva un fiumicel di vernaccia, della migliore che mai si bevve, senza avervi entro gocciol d’acqua”. Si attribuiscono al pittore senese Ambrogio Lorenzetti (1285-1348)  due formelle di una cassapanca dove si potrebbe riconoscere  vedute ideali di Talamone e della baia di Bengodi con invenzioni fantastiche, inconsuete nella pittura del suo tempo. Una delle due sarebbe la tavola di 22 x 32 cm., dipinta a tempera, databile intorno al 1340 circa, il cui soggetto è "Una Città Vicino al Mare", custodita alla Pinacoteca Nazionale di Siena. E' infatti  molto probabile che la città rappresentata in questa tavola sia proprio Talamone;  insieme a me lo sostengono anche autorevoli studiosi di storia dell'arte. Il particolare che a mio parere è maggiormente indicativo per il riconoscimento di quel paesaggio sta nella figura di donna (bagnante) dipinta in fondo, all'angolo destro  della tavola. Ai piedi di  Talamone, sulla costa  esiste infatti un luogo ( molto noto e frequentato anche oggi) denominato "Bagno delle donne". L'altra tavola delle stesse dimensioni si trova sempre nella Pinacoteca di Siena; rappresenta " Un castello in riva al mare" e forse potrebbe essere la spiaggia di Bengodi dove è possibile che si trovasse una costruzione provvista di torre. Non è da escludere, anzi è molto probabile, che il Lorenzetti abbia usato un po' di fantasia nella rappresentazione degli edifici e questo si nota anche nell'altra tavola " Una Città Vicino al Mare" che raffigurerebbe appunto  una veduta ideale del paese di Talamone nel Trecento.
Goffredo Ademollo Valle

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