venerdì 22 dicembre 2023

Luigi Giovacchino Maria Ademollo cantante d'opera e musicologo in Romania

 Luigi Giovacchino Maria Ademollo, cantante d’opera e musicologo, nasce a Firenze in Borgo Allegri 7206, Popolo di S. Ambrogio, il 4 dicembre 1820, battezzato il giorno successivo con compare il nonno Luigi Ademollo,(vedi stralcio sotto riportato dal registro battesimale 143 fg. 6 dell’Opera di Santa Maria del Fiore – Firenze) e muore a Bucarest il 20 novembre 1880. E’ il primo degli otto figli di Antonio (il maggiore dei figli viventi del pittore neoclassico Luigi) e di Rebecca Sbolci, quindi è il “primo nipote” del famoso pittore con il consequenziale onore di portarne il nome (il secondo è quello del nonno materno) e di averlo al battesimo in qualità di padrino. Come testimoniato dallo Stato delle Anime della Parrocchia di S.Ambrogio fino all’aprile del 1843 risiede ininterrottamente con la famiglia in Borgo Allegri 7206 (nelle schede parrocchiali è indicato come impiegato); all’età di diciassette anni perde il padre e deve impegnarsi nel sostegno alla famiglia. Studia all’I. e R. Accademia di Belle Arti di Firenze, settore ad indirizzo musicale, ove conosce la giovane livornese studentessa di pianoforte Sofia Ferrini, che sposerà, presumibilmente, nel 1843. Aveva una bella voce tenorile, dote ereditata con ogni probabilità dal nonno Luigi ( pittore) che, come noto, era uso allietare le serate intrattenendo i convitati cantando impegnative melodie. Viene “pienamente interdetto”, (sulle cause di questo provvedimento è calato un silenzio totale nelle carte di famiglia, una specie di utile damnatio memoriae, comunque non sembra che le cause debbano essere ricercate all’interno del parentado vista la partecipazione dello stesso con padrino e madrina al battesimo della piccola Ida tenutosi proprio alla vigilia della partenza per la Romania) e pertanto alla fine del 1844 è costretto ad emigrare con la famiglia (la moglie Sofia Ferrini e la prima figlia Ida, nata il 1 novembre 1844) a Galati, amena città della Romania, sulla riva sinistra alla foce del Danubio, ove raccontò che era stato terrorizzato dalla piena dell’Arno (del 3 novembre 1844). A Galati è Direttore dell’Ensemble dell’Opera (compagnia d’opera con prima donna la cognata Arianna Ferrini sorella maggiore della moglie, ripetutamente premiata nei corsi dell’Accademia di BB. AA. per la bellezza della voce) e primo tenore lui stesso, e fondò un piccolo teatro in cui venivano messe in scena commedie e operette con un'orchestra formata da alcuni italiani che lavoravano nei magazzini del porto. In questo periodo, nel gennaio 1845 la compagnia si esibisce a Malta con l’esordio di Luigi in qualità di protagonista; riportiamo questa recensione dai Fogli Maltesi: “Un numerosissimo concorso di spettatori accorreva giovedì scorso in teatro per applaudire l’Ernani, molto più perché esordiva un attore novello. Il tenore Luigi Ademollo si presentò per la prima volta al pubblico, sostenendo la  parte di Ernani. Cantata l’aria di sortita egli fu salutato dal Pubblico con uno strepitoso applauso generale, segno indubitato di approvazione. La voce di questo giovine, senza essere imponente, è molto gentile e grata; manca piuttosto di acuti ma vi supplisce molto bene col falsetto. La sua azione piacque assai; essa è regolare se non che lascia a desiderare alquanto in verità, però a certi tratti è molto ben istesa. Egli nell’ultimo atto cantò con molta passione ed agì da maestro. Or s’è vero, come deve essere, che a calcare la prima volta la scena si trema ed ogni abilità si dimezza, speriamo che vinta il Sig Luigi Ademollo la trepidazione ed assicurato dall’incoraggiamento e favore del pubblico, si potrà d’oggi innanzi afferire anche qualche cosa più di quanto ha già mostrato”. Nel 1847 il principe Alexandru Ioan Cuza chiamò Luigi a Iaşi, dove continuò a occuparsi dell’Opera, ma fu anche professore di musica al Ginnasio Nazionale, diventato poi Liceo Nazionale ed attivo in altri settori in quanto è autore di un’apprezzata grammatica italo-romena che ottenne l’approvazione del Consiglio Scolastico, e fu stampata a Iaşi. Nel 1860, Ademollo, sempre a Iaşi, fondò uno dei primi giornali della città, Il Fulmine, settimanale italo-romeno che si proponeva di informare il pubblico su vari problemi artistici; il primo numero conteneva la cronaca della prima dell’opera lirica "L’ebreo" (in un prologo e tre atti) di Giuseppe Apolloni su libretto di Antonio Boni. Nel 1862 si trasferisce a Bucarest come professore al Liceo Gheorghe Lazar e ha dedicato al "Domnitorului" (il reggente) la sua grammatica. Nel 1867 ritornò a Galaţi, dove organizzò, per altri due anni, nuovi spettacoli di opera italiana, grazie ai sussidi ricevuti dal Comune. Dal 1877 è a Bucarest, dove tra l’altro fonda la pubblicazione Mercuriul roman, giornale che compariva due volte a settimana, mercoledì e sabato, e veniva distribuito gratuitamente in tutti gli stabilimenti pubblici. Dal matrimonio si originò una serie impressionante di artisti ed uomini di cultura (tra i quali lo storico romeno Radu Coroama nipote di Ida); in particolare ebbe 5 figlie la prima delle quali, Ida, come visto arrivata in Romania nei primi giorni di vita, si sposa con l’ingegnere capo Jules Cazaban ed ha una figlia Marguerite andata a sua volta sposa a Giuseppe Barberis, ingegnere italiano, arrivato in Romania alla ricerca di lavoro, nel 1893. Altre figlie furono Eugenia, cantante d’opera maritata Marinescu e madre di Eleonora detta Nora, cantante di buon successo, Adelia (o Adella?) sposa del baritono Theodor Popescu, Clotilde in Calafoglu; (non si conosce il nome dell’ultima figlia).

 Le notizie di cui sopra provengono dalla corrispondenza ricevuta (Arezzo-28/12/2019) da Amedeo Ademollo, ingegnere, a Goffredo Valle Ademollo:

Carissimo

Ti mando due paginette riferite al "primo nipote" di Luigi nostro

capostipite (era il primo figlio di Antonio quindi fratello maggiore

di Eugenio, Carlo, Alessandro etc.) che a un certo punto pianta

baracca e burattini ed emigra in Romania.

Era "pienamente interdetto" ma non sono riuscito a saperne la causa,

comunque la figura di questo avo é assai interessante.

Una decina di anni fa fui contattato da un principe romeno discendente

da questo Luigi per via di madre ma purtroppo ho perso i suoi

riferimenti ed i contatti.

Se non ci risentiamo prima BUON ANNO ed un abbraccio !!

Amedeo

Seguono notizie attuali dalla Romania a riguardo dei personaggi citati da Amedeo Ademollo ingegnere nella biografia di Luigi Giovacchino Maria da lui scritta: Nella rivista SIAMO DI NUOVO INSIEME NR.43-44 del giugno/agosto 2013, edita dalla Associazione RO.AS.IT., a pag.20 (vedi fotocopia inserita tra le pagine della  biografia da me raccolte dopo le notizie avute da Amedeo Ademollo), si trovano interessanti notizie ( a parte qualche errore da correggere) su Luigi Giovacchino Maria Ademollo e famiglia in Romania: "La passione per la musica Luigi l'ha trasmessa ai suoi discendenti. Sua figlia, Ida, ha avuto come seguaci Mansi Barberis, Jules Cazaban, Sorana Coroamă Stanca, Costin Cazaban e Alexandra Ioan (tutti legati da vincoli di parentela). Un'altra sua figlia, Eugenia, è diventata cantante all' opera del Teatro Nazionale di Iaşi, facendo anche la traduttrice del teatro italiano e francese in lingua romena. Sposata con l'attore Alexandru P.Marinescu, s'è fatta la sua orchestra di operetta e divenne madre di Eleonora (Nora) Marinescu che ha debuttato in scena all'età di cinque anni e divenne un conosciuto membro del teatro di Craiova. Adella, un'altra figlia di Luigi Ademollo, sposata con il baritono Theodor Popescu è diventata mamma del celebre tenore e attore Achille Popescu, morto a soli 32 anni al vertice del suo successo. Infine Clotilde, la penultima figlia, nata a Firenze durante un viaggio in terra natia, membro di Prima categoria del Teatro Nazionale di Craiova e che ebbe a sua volta una figlia, Adelina Calafoglu, che ha seguito le orme di famiglia. Luigi Ademollo si è spento nel 1880. 

Radu Coroamă: ”Sunt mândru că sunt italian (sono orgoglioso di essere italiano)”; era il nipote di sua nonna materna Marguerite Cazaban, la figlia di Ida Ademollo e Jules Cazaban. 

Radu Constantin Coroamă (1943 – 2014) è uno dei membri che fanno onore alla comunità italiana in Romania. Figlio della defunta sceneggiatrice e scrittrice Sorana Coroamă Stanca; Coroamă è il direttore del Museo di Storia Nazionale della Romania. Non ha esitato un attimo quando l'Associazione degli Italiani in Romania gli ha chiesto sostegno per organizzare la mostra “Dall'emigrazione all'integrazione” ed ha risposto: "Quando mi è stato presentato questo progetto, la mia reazione da museografo è stata quella di abbracciarlo immediatamente. Penso che sia un'ottima idea e mi chiedo perchénon vediamo iniziative simili anche nelle altre minoranze. In Romania vivono molti gruppi etnici con radici antiche e storie interessanti, come i Sassoni, gli Szeklers, gli Ungheresi e altri. È molto interessante mostrare al mondo come sono arrivati ​​e come si sono integrati. Sono orgoglioso dell'idea dell'Associazione degli Italiani di Romania, tanto più che io stesso sono italiano al 25 per cento", ci ha detto Radu Coroama, che spera che "Dall'emigrazione all'integrazione" apra la strada a ulteriori eventi di questo genere: "L'emigrazione e l'integrazione possono rappresentare anche argomenti per tesi di dottorato. Fino al 1914 e durante il periodo tra le due guerre, la Romanimmigrazione. Molti stranieri sono venuti qui, portando con sé usi e costumi, contribuendo allo sviluppo della cultura rumena. Ogni persona con cui ho interagito aveva la sua importanza. Ad esempio, continuiamo a incolpare i tartari per la crudeltà che hanno dimostrato, ma pensiamo che per molti anni abbiano rappresentato un cuscinetto tra noi e i russi. Se non ci fossero stati, nella parte orientale, probabilmente la Moldavia non avrebbe fatto parte della Romania." Il signor Coroamă è una presenza fissa agli eventi organizzati dall'Associazione degli Italiani in Romania. Vorrebbe che il suo esempio fosse seguito da sempre più membri della comunità. "Purtroppo la community italiana al momento non è così attiva come vorrei. Molte persone vengono alle riunioni. Non so perché... forse sono occupati e non hanno tempo, forse non lo sanno, forse semplicemente non gli interessa. Ci sono molti casi in cui alcuni ignorano le loro origini. Ad esempio, ho scoperto di alcuni parenti di origine italiana che ho a Piatra Neamţ, Suceava e Iasi. Ho provato a contattarli. Abbiamo mandato loro delle e-mail, ma non hanno risposto", ci ha detto con tristezza nella voce il discendente di Sorana Coromă Stanca. poi ha ricordato come socializzavano gli italiani di etnia: "Nella mia infanzia, gli italiani andavano a casa degli altri e mangiavano insieme, anche se non erano imparentati. Le famiglie erano miste. Si parlava anche italiano e rumeno. Ricordo che la famiglia dell'accademico Onicescu, la cui moglie, Luiza Zorio, era italiana, veniva da noi molto spesso". Radu Coroamă auspica che in futuro gli eventi dedicati alla comunità italiana raccolgano un maggior numero di partecipanti, soprattutto perché questa comunità riceve di anno in anno dei "rinforzi" attraverso i rappresentanti della new wave, arrivati ​​qui dopo la Rivoluzione del 1989. Sono venuti in Romania per affari, si sono innamorati di questi luoghi e hanno deciso di stabilirsi qui, fondando le loro famiglie o portando le loro famiglie dall'Italia. "Soprattutto nell'ovest del Paese, a Timişoara, quando si cammina per strada si sente spesso parlare italiano. Quelli della nuova ondata e quelli della vecchia ondata, dell'etnia storica, possono formare un gruppo unito. Non ci sono grandi differenze. Esiste però una lotta, che personalmente non capisco, tra la Chiesa ortodossa e quella cattolica, alla quale si guarda con riluttanza", ci ha detto il direttore del Museo di Storia rumena. "Ho molti parenti in Italia. Quattro anni fa, quando andai alle Olimpiadi di Torino, rimasi qualche giorno da una cugina, dove si tenne una riunione di famiglia. Ne abbiamo raccolti circa 40, ma per quanto ho capito dovevamo essere 100. I rapporti con loro si sono raffreddati dopo la morte di mia madre. Era lei a restare in contatto. Questo però non significa che quando tornerò in Italia non li visiterò con piacere", ha testimoniato il signor Coroama, che attualmente è in corrispondenza con i rappresentanti di un museo di Messina, al quale intende fare una donazione : "Stavo guardando in giro per casa un documento del 1899 che concedeva la cittadinanza al mio bisnonno. Ho scoperto qualcos'altro. Nel 1908 Messina fu scossa da un fortissimo terremoto. Il bisnonno andò lì per vedere cosa era successo ai suoi parenti e scattò delle foto che inserì in un album. Ebbene, ho trovato quell'album e voglio donarlo ad un museo a Messina. Donerò anche un  album con le foto scattate dal mio bisnonno qui in Romania per mostrare la sua famiglia in Italia dove vive. L'album si chiama "Ricordo di Romania" e comprende foto di persone, paesaggi, località. Il bisnonno era il più giovane degli 11 fratelli. Per qualche ragione l'album non fu mai spedito in Italia. Voglio donarlo ad un museo della Penisola, perché doveva andare.......

Questo articolo è stato pubblicato sul n. 2 ottobre 26 - 25 novembre 2010 e il 9 luglio 2014 e' morto Radu Coroama

Sono notizie tratte dal WEB il 25 novembre 2023 da Goffredo Valle Ademollo:

   https://romulussiremus-wordpress-com.translate.goog/2010/11/11/radu-coroama-%E2%80%9Dsunt-mandru-ca-sunt-italian%E2%80%9D/?_x_tr_sl=ro&_x_tr_tl=it&_x_tr_hl=it&_x_tr_pto=sc 

Segue nota dal WEB alla morte di Radu Constantin Coroamă:

 https://www.mnir.ro/radu-constantin-coroama-1943-2014/

I colleghi del Museo Nazionale di Storia della Romania salutano il signor Radu Constantin Coroamă, direttore dell'istituzione dal 2001 al 2010. Inviamo le nostre sincere condoglianze alla famiglia in lutto. Dio lo riposi in pace.

Radu Constantin Coroama (1943 - 2014)

– Laureato presso la Facoltà di Storia, Università di Bucarest, nel 1971

– Dipendente del Museo Nazionale di Storia della Romania dal 18 agosto 1971, in qualità di capo museografo presso la Sezione di Storia Moderna

– Agosto 1999 – Febbraio 2001 – Direttore del Dipartimento Musei, Collezioni e Arti Visive del Ministero della Cultura e della Religione

– Maggio 2001 – dicembre 2010 – Direttore del Museo di Storia Nazionale della Romania

– Membro della Comunità Italiana in Romania

– Febbraio 2004 – Decorato con la Medaglia al Merito Culturale di Prima Classe, per la “Promozione della Cultura”

– 2012 – ha ricevuto la MEDAGLIA DI RE MIHAI I PER LA FEDELTÀ

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Grosseto 25 novembre 2023 

Ho trovato sempre sul WEB una tesi della Dottoranda Olivia Simion  presentata nel 2018 all' Università degli Studi di Padova: "CORSO DI DOTTORATO IN STUDI STORICI, GEOGRAFICI, ANTROPOLOGICI Curriculum: STUDI STORICI CICLO XXXI     IMMIGRANTI ITALIANI NELLA MOLDAVIA ROMENA TRA LA FINE DELL’OTTOCENTO E L’INIZIO DEL NOVECENTO (1876-1916)" dove si cita Luigi (Giovacchino Maria) Ademollo.

A pag. 237 si legge: "Per quanto riguarda la musica, va ricordato Luigi Ademollo, che nel 1853, a Galaţi, fondò un piccolo teatro in cui venivano messe in scena commedie e operette con un'orchestra formata da alcuni italiani che lavoravano nei magazzini del porto (671). Era nato nel 1815, nipote del pittore fiorentino Luigi Ademollo, e arrivò a Galaţi nel 1844 con la sua famiglia, dove diresse una compagnia d’opera. Il principe Alexandru Ioan Cuza chiamò Ademollo a Iaşi, dove continuò a occuparsi dell’Opera, ma fu anche professore di musica al Ginnasio Nazionale, diventato poi Liceo Nazionale. Ma Ademollo dette un contributo significativo anche in altri settori. Ha scritto una grammatica italiano-romena, che ottenne l’approvazione del Consiglio Scolastico, e fu stampata a Iaşi (672). Nel 1860, Ademollo fondò a Iaşi uno dei primi giornali della città, Il Fulmine, un settimanale italo-romeno che si proponeva di informare il pubblico su problemi artistici. Il primo numero, conteneva una cronaca della prima esibizione dell’opera L’ebreo di Giuseppe Apolloni, sostenuta a Iaşi dal tenore Angelo Zennari e dal baritono Segri Serra. Nel 1867 ritornò a Galaţi, dove organizzò, per altri due anni, nuovi spettacoli di opera italiana, grazie ai sussidi ricevuti dal Comune. Nel 1877 si trovava a Bucarest, dove fondava la pubblicazione Mercuriul romanu, foaia intereselor economice şi anunciurilor comerciale, industriale, agricole, judeciare, financiare, sciinţifice, giornale che compariva due volte a settimana, mercoledì e sabato, e veniva distribuito gratuitamente in tutti gli stabilimenti pubblici (673)

Nota 671 Grosaru – Tarabega, Italienii din România. O istorie in imagini, p.  116. 

Nota 672 Coroamă, Muzicieni italieni, repere în arta muzicală românească, p. 20

Nota 673 Dorojan, L’emigrazione italiana nelle terre romene (1861-1916), pp. 331 sqq, 356 sqq.  

A pag. 255 poi  si legge : Una delle famiglie italiane stabilite in Moldavia nell’Ottocento diede alla Romania una serie impressionante di artisti e uomini di cultura. Si tratta della famiglia di Radu Coroamă, storico romeno, purtroppo deceduto nel 2014. Parliamo, infatti, di una discendenza impressionante, che discende da Luigi Ademollo. Una nipote di Ademollo (lui era arrivato in Moldavia nel 1844, come abbiamo visto nelle pagine precedenti), Marguerite (la cui madre era Ida Ademollo, sposata con Jules Cazaban, ingegnere) sposò Giuseppe Barberis, ingegnere italiano, arrivato in Romania alla ricerca di lavoro, nel 1893, dopo aver finito i suoi studi alla.......

Giuseppe Barberis e Marguerite (figlia di Ida Ademollo e Jules Cazaban) erano perciò i genitori di Mansi Barberis la madre della illustre Sorana Coroama Stanca. Sul WEB al seguente link :

 https://www.rri.ro/it_it/evento_commemorativo_dedicato_a_sorana_coroama_stanca-12005 

Evento commemorativo dedicato a Sorana Coroama Stanca

"Il 24 gennaio 2014, l’Associazione degli Italiani in Romania - RO.AS.IT. – organizzerà presso la sua sede a Bucarest un evento commemorativo dedicato all’eccezionale personalità di Sorana Coroama Stanca, drammaturga, regista, sceneggiatrice, critica teatrale e docente universitaria romena, che si spense nel 2007, a quasi 86 anni. Figlia della musicista Mansi Barberis e nipote di Marguerita Cazaban, discendente di un’antica famiglia franco-italiana stabilitasi in Moldova, nel nord-est della Romania, dalla quale traggono le loro origini grandi personalità del mondo artistico romeno, tra cui lo scultore Ion Irimescu, Sorana Coroama Stanca fu membro di spicco della comunità italiana in Romania e presidente d’onore della RO. AS. IT. Dal titolo ”Con e su Sorana Coroama Stanca”, l’evento, curato dalla RO. AS. IT. e dalla famiglia della compianta regista, riunirà parenti, amici stretti, ex studenti e collaboratori, che recheranno un omaggio alla sua personalità ed attività proprio nel giorno in cui ricorrono 93 anni dalla sua nascita. Sorana Coroama Stanca, che formò più generazioni di artisti, fu regista presso alcuni dei più importanti teatri romeni, tra cui “Bulandra”, “Nottara”, il Piccolo Teatro di Bucarest, il Teatro Nazionale di Iassi e il Teatro di Operetta di Bucarest, di cui fu anche direttrice. Scrisse numerose pieces teatrali e mise in scena spettacoli della drammaturgia classica e contemporanea nell’ambito di tourneè teatrali in Romania e all’estero, realizzò una delle prime due serie televisive prodotte in Romania, “I Musatini” e fece parte delle giurie di vari festival e concorsi del mondo teatrale. Firmò la regia di oltre 190 spettacoli di teatro, tra cui la commedia “Cose di carnevale” del sommo drammaturgo romeno I.L. Caragiale. Oltre ai tanti premi e riconoscimenti ottenuti, tra cui il Premio alla Carriera dell’Unione dei Teatri della Romania (UNITER), Sorana Coroama Stanca fu insignita degli Ordini Nazionali “al servizio fedele” in grado di cavaliere e “al merito culturale” e del titolo di Doctor Honoris Causa” dell’Università d’Arte “George Enescu” di Iassi (città nel nord-est della Romania).

Sorana Coroama Stanca è stata un’esponente emblematica della nostra associazione. Aveva una duplice discendenza tramite i suoi nonni e bisnonni. Sua madre, Mansi Barberis, anche lei una grande personalità della cultura romena, e sua nonna avevano antenati nel Piemonte, mentre il padre era di discendenza francese, della famiglia dei Cazaban. Amici, ex studenti, colleghi e collaboratori renderanno, questo venerdì, un omaggio alla personalità della compianta regista, che lasciò un’importante eredità, di cui basta ricordare la trilogia de “I Musatini”, serie televisiva a tema storico, e gli spettacoli teatrali tratti dalle commedie di Caragiale. Fu stretta amica e sostenitrice della nostra associazione, sviluppando assieme a noi numerosi progetti culturali. L’evento commemorativo, che celebrerà la sua personalità artistica, inizierà con un Ave Maria, che piaceva tanto a Sorana Coroama Stanca, che sarà interpretato dal tenore Antonio Furnari. Seguirà la proiezione di un filmato realizzato dalla produttrice televisiva Anca Filoteanu, grazie al quale i partecipanti potranno rivedere e risentire Sorana Coroama Stanca. All’evento saranno presenti anche rappresentanti di spicco del mondo teatrale romeno che Sorana Coroama Stanca formò come docente e regista, talenti scoperti da lei, tra cui le attrici Ilinca Tomoroveanu, Olga Delia Mateescu e Cristina Deleanu ed amici di  famiglia, tra cui la filologa Sorana Georgescu-Gorjan. Il programma si concluderà con un recital di pianoforte”, ha raccontato a RRI la vicepresidente dell’Associazione degli Italiani in Romania, Ioana Grosaru. 

Grosseto 22/12/2023                                                                        Goffredo Valle Ademollo