giovedì 20 aprile 2017

    


           
                                                          Il Giardino dei Tarocchi
                                 Viaggio nel mondo immaginario di Niki de Saint Phalle
                                                       di  Goffredo Ademollo Valle


                                                                    Introduzione
"Le donne devono fare qualunque cosa due volte meglio degli uomini per essere giudicate brave la metà. Per fortuna non è difficile."
"Whatever women do they must do twice as well as men to be thought half as good. Luckily, this is not difficult."
Charlotte Whitton

                                                              
Tutti coloro che visitano Capalbio perché richiamati dalla fama della "Piccola Atene" o  dall'ampia offerta eno-gastronomica, nonché dalla sua vicinanza alle bellissime spiagge dell'ultimo lembo a sud della Toscana, non dovrebbero andarsene senza aver visto  "IL GIARDINO DEI TAROCCHI". La cultura ufficiale italiana  e la comunicazione mediatica  si preoccupano poco, o comunque non sufficientemente, di diffondere notizie e immagini del Giardino dei Tarocchi; eppure, al di fuori dei confini italiani, questo parco monumentale viene ritenuto ormai una delle meraviglie del mondo. Queste brevi note vogliono essere di aiuto alla visita de "Il Giardino dei Tarocchi" di Capalbio. Contengono  le notizie essenziali che si devono conoscere per vedere e apprezzare meglio la grandezza e la complessità  dell'opera di Niki de Saint Phalle. Siccome credo che valga la regola che si vede quello che si sa , più si sa e più si vede. Pertanto consiglierei di leggerle prima di avventurarsi nell'impresa di percorrere correttamente il tracciato ideale voluto dalla sua autrice.




La Nanà di Capalbio



Quando si arriva a Capalbio, prima di entrare nel centro storico dalla porta senese, non si può fare a meno di provare curiosità nel vedere la "Nana Fontaine", situata al centro della piazza. Avrebbe dovuto essere una fontana, come vuole il titolo stesso, con i suoi giochi d'acqua e la sua vasca, ma non lo è. Forse questo dipende da un'errata o inadeguata interpretazione della funzione per la quale l'opera è stata realizzata(1). La scultura fu eseguita da Niki De Saint Phalle e si dice che sia stata da lei donata personalmente al Comune e ai cittadini di Capalbio, in segno di "Gratitudine", dopo avere realizzato il Giardino dei Tarocchi e mettendo una pietra sopra alle spiacevoli vicissitudini burocratiche e incomprensioni intercorse con la stessa amministrazione locale fin dall'inizio nonché durante il corso dei lavori. Le "Nanas" sono le  famose sculture create da Niki de Saint Phalle nel 1965, divenute poi  il simbolo del suo successo mondiale; il termine spagnolo "Nanas" letteralmente significa "ragazzine di piccola statura". "Tra Parigi e New York, dove abitava con la sua famiglia, Niki, durante l’infanzia, ebbe molte balie e governanti, la prima della quali si chiamava Nana"(1bis). Comunque la prima vera ispirazione di questo soggetto nasce da un disegno realizzato insieme al pittore americano Larry Rivers che nel 1964 riproduce Clarice, la moglie di Larry, incinta, prima della nascita della figlia Gwynne . Con le "Nanas" l'artista realizza figure femminili dalle forme opulente, cariche di colore, di energia e di vita che vogliono anche contrastare le influenze maschiliste, ancora oggi molto presenti e dominanti nelle società del mondo intero. "Gli uomini sono molto inventivi. Hanno inventato tutte queste macchine e l'era industriale, ma non hanno nessuna idea di come migliorare il mondo". Questa frase è tratta dal testo del documentario «Niki de Saint Phalle» di Peter Schamoni (1966). "Nanà era sola, con la faccia volta in alto, nella luce della candela. E non era che un carname, un ammasso di umori e di sangue, una palata di carne marcia gettata là su un cuscino. Chi è Nanà? E’ la protagonista di un romanzo che porta il suo nome, romanzo dello scrittore Emile Zola che nel 1880 pubblica il nono lavoro del ciclo dei Rougon-Macquart. Nanà è una giovane donna, bellissima; è la figlia di un lattoniere e di una lavandaia; è un’artista di varietà. Nanà diventa una prostituta: sembra che in realtà sia stata trascinata dagli eventi, dalla miseria e della voglia di evadere da una realtà che le andava stretta ma Nanà quegli eventi li ha controllati, riuscendo a sfruttare ciò che la natura le aveva dato e prendendosi ciò che non aveva mai avuto; sa di poter sfruttare il suo corpo e lo fa senza troppi scrupoli prima mettendosi al servizio dell’arte, poi conscia del fatto di non essere brava nè nel canto, nè nella danza, offre se stessa al miglior offerente, a chi ha più denaro, a chi ha più peso sociale. Nanà non si innamora, non ci riesce: piuttosto prova disprezzo nei confronti dei suoi amanti, verso il timido conte Muffet o il capitano tesoriere Hugon o il presuntuoso La Faloise, tutti comunque investiti di cariche importanti o vicini all’imperatore. Ama se stessa direbbe qualcuno, solo se stessa…ma non credo; ad un’analisi attenta del romanzo si evince quanto sia lontana dal provare sentimenti di affetto o di stima anche nei confronti della sè che sta costruendo nel tempo, alla sè che maturando, invecchiando, si allontana da qualsiasi briciola di moralità e porta a compimento il suo processo di depravazione fisica e sociale. Cosa l’ha portato a questo? Perchè lo scrittore Zola con tanto naturalezza, mai scivolando in sentimenti di pietà e commiserazione, mai lasciandosi andare a languide riflessioni su quanto fosse diventata povera nell’animo Nanà, ha voluto darle una vita, raccontandone la storia? Si scaglia contro la piccola borghesia parigina lo scrittore, così come la protagonista si serve delle sue velleità fisiche, bellezza e giovinezza per attirare gli uomini e ricavarne quanto più possibile dalle loro tasche. "Lei, aveva un’altra cosa, una piccola sciocchezza di cui si rideva, un pò della sua nudità delicata, e con quel nonnulla, vergognoso ma tanto potente, la cui forza sollevava il mondo, da sola,senza operai, senza macchine inventate dagli ingegneri, aveva sconvolto Parigi e costruito quel patrimonio sul sonno di cadaveri". Nanà ha un figlio, Luigino, conseguenza delle sue abitudini sessuali, creatura verso la quale la donna si sente legata ma non certamente quanto ci si aspetterebbe da una madre; è sicuramente l’unico essere maschile verso il quale non prova ribrezzo, che non lascia in balia dei suoi sentimenti buttandolo via come un fazzoletto usato, ma non è viscerale il suo sentimento, non lo è per il figlio, non lo è per se stessa, non lo è per la vita se non quella di lustrini e ori del mondo dello spettacolo, della Parigi borghese. Nanà muore di vaiolo, da sola, come la sua indole l’ha portata ad essere nel corso degli anni, glaciale, disperata, senza soldi, in una orribile stanza d’albergo: fuori si sentono le grida per la dichiarazione di guerra della Francia alla Prussia, dentro, in quella camera, in quel corpo di donna vissuta, la guerra sta finendo…una guerra contro la società, contro il costume, contro la povertà, che l’ha vista in prima linea, che ha lasciato feriti e morti sulla sua via, che l’ha resa infelice in quella inappagata voglia di riscatto"(2). E' adesso più comprensibile il motivo per il quale il personaggio della Nanà rappresentò per Niki un modello di donna che lei volle rendere famoso attraverso le sue sculture colorate e pingui, ricche di carnalità come la Pomona, la dea romana dei frutti, con chiaro riferimento anche alle Pomone realizzate dallo scultore italiano Marino Marini (1901-1980). Se proviamo ad interpetrare il pensiero di Niki de Saint Phalle possiamo ritenere che la Nanà di Capalbio, collocata al centro della piazza, in posizione dominante e panoramica, vuole essere come un biglietto da visita per il suo Giardino dei Tarocchi. Infatti nell'intero territorio maremmano rappresenta l'unico e prezioso riferimento all'illustre personaggio di Niki de Saint Phalle e al suo meraviglioso "Giardino". Peraltro la Nanà fu considerata idealmente da Niki de Saint Phalle il XXII arcano (3).

La biografia, il percorso artistico e le opere di Niki de Saint Phalle (3bis)

Catherine Marie Agnes Fal de Saint Phalle nasce a Neuilly sur Seine, nei pressi di Parigi, il 29 ottobre 1930, da un’attrice statunitense e un banchiere francese. Dopo aver vissuto per tre anni dai nonni paterni a Nievre, nel 1933 torna con il fratello John dai genitori nel Connecticut. Nel 1937, a causa della crisi del 1929 che aveva portato un grave dissesto all’attività finanziaria del padre, la famiglia si trasferisce a New York e lei inizia a usare abitualmente il nome di Niki de Saint Phalle. Viene espulsa nel 1941 dalla Scuola del Convento del Sacro Cuore per motivi ignoti ma forse intuibili (4); si trasferisce a Princeton dai nonni, fuggiti dall’Europa a causa dello scoppio della seconda guerra mondiale; in quella citta' frequenta la locale scuola pubblica ma già dopo un anno ritorna a casa dai suoi genitori e frequenta la Brearley School di New York. Si appassiona ad autori come E.A. Poe, W.Shakespeare e alla tragedia greca. Prende parte alle opere teatrali della scuola e scrive i suoi primi poemi e drammi. Nel 1944, secondo l'opinione della sua direttrice, il comportamento di Niki è talmente negativo che i suoi genitori devono decidere se sottoporla a trattamento psichiatrico o farle lasciare la scuola. Decidono di spedirla a una scuola conventuale a Suffren, Stato di New York. Nel 1947 si laurea alla Oldfield School, Maryland e un anno dopo lavora come modella. Alcune sue fotografie appaiono su Vogue, Harper's Bazaar e in una copertina di Life magazine. Fugge da casa con Harry Mathews, un giovane marine americano. Nel 1950 i due si stabiliscono a Cambridge, Massachusetts. Lui studia musica all'Università di Harvard, lei comincia a dipingere. Produce i primi oli e gouaches. Un anno dopo nasce la figlia Laura e nel 1952 si trasferiscono a Parigi; Niki studia recitazione. In queso periodo Niki ha un esaurimento nervoso; si trasferisce a Nizza per curarsi. Il dipingere l'aiuta a superare questa crisi. Rinuncia alla carriera di attrice e si dedica all’arte. Allo stesso tempo il marito abbandona gli studi musicali per scrivere il suo primo romanzo. Nel 1954 tornano a Parigi dove condividono un appartamento con Anthony Bonner, musicista jazz americano e compositore, che presenta a Niki il pittore americano Hugh Weiss. Weiss diventa il suo mentore per cinque anni e la incoraggia a trattenere il suo stile di autodidatta. In settembre Niki con marito e figlia si sposta nell'isola di Maiorca. Nel 1955 nasce il figlio Philip. Niki visita Madrid e Barcellona e qui vede per la prima volta le opere di  Antoni Gaudì e ne rimane affascinata. L'esperienza cambia la sua vita e determinerà più tardi la decisione di progettare il suo personale parco della scultura. Ad agosto la famiglia ritorna a Parigi. Durante questo anno Niki incontra Jean Tinguely e sua moglie, Eva Aeppli; visita spesso il Louvre e conosce l’opera di Paul Klee, Henri Matisse, Pablo Picasso e Henri Rousseau. Visita anche il castello fantastico di Joseph Ferdinand Cheval, Le Palais ideal in Hauterives. Nel 1956 la famiglia si trasferisce a Lans-en-Vercors sulle Alpi francesi. E' di questo anno la prima esposizione personale di Niki a San Gallo in Svizzera. Oggetti a rilievo in gesso e materiali diversi. Attraverso il marito incontra molti scrittori contemporanei, come John Ashbery e Kenneth Koch. Nel 1959 visita il Musée d'Art Moderne de la Ville de Paris dove è introdotta al lavoro degli artisti americani Jasper Johns, Willem de Kooning, Jackson Pollock e Robert Rauschenberg. L'anno dopo divorzia da Harry Mathews. Nello studio di Parigi continua gli esperimenti artistici e produce assemblaggi in gesso. E' il momento dei primi Tiri sui suoi dipinti-bersagli. Questi eventi coinvolgono sculture e assemblaggi che incorporano contenitori di vernice celati sotto dell'intonaco; quando vengono colpiti da un colpo di pistola o carabina, schizzano il loro contenuto sull'immagine in un dripping del tutto casuale. I ritratti risultanti sono noti come Tiri. Alla fine del 1960 si trasferisce nell’Impasse Ronsin, dove condivide lo studio con Jean Tinguely. Tinguely la presenta a Pontus Hulten, il direttore del Moderna Museet in Stockholm. Lui l'aiuta a prendere parte alle importanti esposizioni che si stanno tenendo in questo tempo e acquista un certo numero dei suoi lavori per il Moderna Museet. Durante il mese di Febbraio del 1961  un'esposizione di gruppo è tenuta al Musée d'Art Moderne de la Ville de Paris dal titolo: Comparison: Peinture sculpture; Niki vi espone il suo primo Tiro intitolato Portrait of My Love. Seguono Sedute di Tiro a Stoccolma (organizzato dal Moderna Museet), a Parigi alla Galerie J, (dove Rauschenberg acquista un Tiro) e a Copenaghen, galleria Koepke. Pierre Restany invita Niki a partecipare alle manifestazioni del Nouveau Réalisme. Espone a Bewogen Beweging (Le Mouvement dans l’art), Stedelijk Museum, Amsterdam poi al Moderna Museet, Stoccolma e al Louisiana Museum, Humlebaek. Partecipa ad un concerto tenuto all’Ambasciata degli Stati Uniti a Parigi su musica di John Cage suonata da David Tudor, mentre Jasper Johns, Robert Rauschenberg, Niki e Jean Tinguely realizzano una performance sul palcoscenico. Pierre Restany organizza una Festa di Nouveaux Realistes alla Galerie Muratore a Nizza. Per l'apertura ufficiale Niki organizza una seduta di tiro all'Abbaye Roseland cui prendono parte i Nouveaux Realistes. Marcel Duchamp presenta Niki e Jean Tinguely a Salvador Dalì. Durante un viaggio in Spagna, in Agosto, i due artisti sono invitati a prendere parte alle celebrazioni in onore di Dalì; realizzano per l’occasione, nell'arena di Figueras, un toro a grandezza naturale fatto di cartapesta e intonaco  che dopo aver emesso molto fumo esplode in fuochi d’artificio. Niki espone a The Art of Assemblage al M.O.M.A. di New York, in seguito al Dallas Museum for Contemporary Art e al San Francisco Museum of Art. Tra Giugno e Settembre più di cinquanta periodici internazionali e giornali riportano articoli su Niki e le sue opere. Nel 1962 Niki organizza due sedute di tiro negli Stati Uniti: il primo è tenuto sulla spiaggia della casa di Virginia Dwan a Malibu, il secondo, assistito da Ed Kienholz, sulle colline prospicienti Malibu. Espone al Tir Monumental, Dwan Gallery, Los Angeles. In maggio partecipa a Construction of Boston, piece teatrale di Kenneth Koch, messa in scena sul palcoscenico del Maidman Playhouse a New York da Merce Cunningham, con Rauschenberg, Jean Tinguely e Fahlström. Niki vi presenta la sua scultura-tiro Venus de Milo. Esposizione personale alla galleria Rive Droite a Parigi: Altari, Coeurs, Cathédrales, rilievi in gesso dove sono incorporati degli objets trouvés. Fra i visitatori Alexander Iolas che invita Niki ad esporre ad una personale a New York l’ottobre seguente nella sua galleria: Stand de Tir, Gorgo, Grand relief, Cathédrales. Iolas la sostiene finanziariamente per molti anni e le organizza numerose esposizioni. La presenta anche ai pittori surrealisti, Victor Brauner, Max Ernst e Renè Magritte. Partecipa alla realizzazione di Dylaby (Labirinto Dinamico) con Robert Rauschenberg, Martial Raysse, Jean Tinguely e Per Olof Ultvedt allo Stedelijk Museum di Amsterdam. Nel 1963 alla Dwan Gallery di Los Angeles presenta King-Kong, grande rilievo di sei metri di lunghezza. Comincia la serie delle Spose, Niki confronta i vari ruoli di donne in società e produce una serie di sculture che dipingono donne in parto, madri divoratrici, streghe e prostitute. Nel 1964 espone a Londra (Hanover Gallery), Bruxelles (Palais des Beaux-Arts) e Ginevra (galerie Iolas). Partecipa al Salon de Mai, a Mythologies Quotidiennes al Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris ed a Figurazione e Defigurazione nell’arte, Museo di Belle Arti di Gand. Installazione a Soisy-sur-Ecole. A Ottobre Niki e Tinguely cominciano lavorare al Chelsea Hotel di New York, al tempo noto luogo di riunione per artisti.Nell' Aprile del 1965 alla Galleria Iolas di New York espone La Mariée, l’Accouchement blanc. Comincia la serie delle Nanas; Niki passa l'estate a The Hamptons, Long Island dove crea le prime Nanas in lana, cotone, cartapesta. In settembre espone Les Nanas alla Galerie Iolas di Parigi. Vi sono esposte delle Nanas in tessuto, in polyestere policromo e collages e una Nana di circa tre metri di altezza: La Waldaff, Elizabeth o La Bagnante scultura da giardino che resiste alle intemperie. Nel 1966 espone delle Nanas alla galleria Iolas a New York e all’Art Institute di Chicago, sono bianche e nere: Lady sings the blues, Black Venus, Miss Black power e Black is beautiful. In collaborazione con Raysse e Tinguely, disegna lo scenario e costumi per il balletto di Roland Petit, Eloge de la folie eseguito a marzo al Theatre des Champs-Elysees a Parigi. Invitata con Tinguely da Pontus Hulten a realizzare al Moderna Museet di Stoccolma un opera monumentale, realizzano la Hon (Lei in svedese) (Nota che rimanda a dettagli maggiori su la Hon in altra pagina). Si tratta di una nana sdraiata dalle proporzioni gigantesche (27 metri di lunghezza, larga 9 e alta 6) nella quale i visitatori sono invitati ad entrare. All’interno vi è un bar e una galleria d’arte dove sono esposte delle sculture di Tinguely e di Ultvedt. Nell’ occasione vengono aiutati da un giovane artista svizzero, Rico Weber che lavora su la Hon con loro e resterà loro assistente e collega per dieci anni. L'opera suscita molte polemiche e  viene aspramente criticata; successivamente sarà distrutta.  In ottobre, Niki disegna le collezioni e costumi per il Lysistrata di Aristofane in una produzione da Rainer von Diez allo Staatstheater in Kassel. Nel 1967 lavora con Tinguely alla realizzazione del Paradis Fantastique. E' sempre di questo anno la commissione del governo francese per l’esposizione universale Expo '67 di Montréal. Sul tetto del padiglione francese nove grandi Nanas variopinte sono alle prese con sei nere macchine di Tinguely in una sorta di combattimento erotico-ludico. Le Paradis Fantastique verrà esposto all’Albright Knox Art Gallery di Buffalo, poi al Central Park di New York per un anno. Nel 1970 sarà definitivamente installato all’interno del Moderna Museet di Stoccolma. Viene realizzata anche Le rêve de la Mariée, scultura in più parti. In Agosto, prima retrospettiva allo Stedelijk Museum di Amsterdam, dal titolo Les Nanas au pouvoir. Per questa esibizione realizza la sua prima Nana Dream House, una "nana-casa per sognare…, sufficentemente grande per contenere letto, bar, biblioteca, ecc…" e la sua prima Nana Fountain, progetta anche una Nana town. Tutti lavori in polyestere, nuovo materiale di cui sta scoprendo le qualità. Alla galleria Espace ad Amsterdam esposizione di Mini-Nanas. Partecipa all’esposizione La fureur poétique esposizione al Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris. Espone una Nana-Maison alla Fondazione Maeght a Saint-Paul-de-Vence. Nel 1968 nascono le nana-ballons: Les Nanas gonflabes che sono vendute negli U.S.A. Partecipa all’esposizione Dada, Surrealism and Heritage al Museum of Modem Art di New York. Realizza le scene e costumi di una pièce scritta da lei stessa in collaborazione con Rainer von Diez intitolata Ich e recitata allo Stadttheater di Kassel. In marzo, comincia le sue prime serigrafie. Ad aprile le esposizioni personali alla Galerie Gimpel-Hanover di Zurigo poi a Londra alla Hanover Gallery. In ottobre, Niki esibisce diciotto rilievi murali, Last Night I Had a Dream, alla Galerie Alexandre Iolas a Parigi. Verso la fine dell’anno soffre di serie difficoltà respiratorie dovute all’inalazione di fumi e polveri di polyestere. Nel 1969, al ritorno di un suo viaggio in India, Niki inizia i lavori del  per Rainer von Diez: Le RÃ ve de l’Oiseau, La Sorcière e Big Clarice. Il Whitney Museum of American Art in New York acquista la scultura Black Venus, e la espone in aprile nell’esposizione: Contemporary American Sculpture, Selection 2. Settembre, Galerie Iolas Ginevra: Nana Fontaine e serigrafie di Ich. Inizia i lavori di La tête (Il Ciclope), progetto collettivo nella foresta di Fontainebleau iniziato da Jean Tinguely che coinvolge un grande numero di amici artisti. Seguono un anno dopo: esposizione alla galleria Iolas di Parigi: Le Rêve de Diane e Le pêché originel. A Les Halles, esposizione di un assieme di grandi Nanas. Al Salon de Mai: grande Testa in poliestere. A Colonia, Galerie Der Spiegel, esposizione di mini-nanas e di serigrafie. Partecipa al decimo anniversario del Nouveau Réalisme a Milano. Esposizione personale al Musée des Beaux-Arts a Lille. Installazione di una Nana-maison nei giardini dell’Ecole des Beaux-Arts a Marsiglia. Nel mese di luglio del 1971 si sposa con Jean Tinguely. Disegna i suoi primi gioielli. Esposizioni ad Amsterdam, Stoccolma, Roma, New York e Düsseldorf. Seguono esposizioni alla Galerie Iolas, Parigi: Les Funérailles du pére e alla Gimpel Gallery a Londra: The Devouring Mothers. A Gerusalemme per un parco giochi per bambini, costruzione del Golem: "mostro" di 9 metri d’altezza con tre scivoli. Inizia la lavorazione della prima versione di Daddy, film prodotto assieme a Peter Whitehead e mostrato al pubblico al London's Hammer Cinema in novembre. E' del 1973 la costruzione del Dragon a Knokke-le-Zoute, in Belgio, casa per bambini. Costruisce una Nana-piscina a Saint-Tropez. L'anno dopo installa tre sculture monumentali al centro della città di Hannover: The Nana conquer the city. Esposizione alla Galerie Iolas, Parigi di Projets et réalisations d’architecture. Le Poète et sa muse: commissione architettonica di 5 metri di altezza per la Università di Ulm. E’ di nuovo in ospedale per problemi ai polmoni dovuti alla lavorazione del poliestere. Incontra la sua vecchia amica, conosciuta nel passato a New York, Marella Caracciolo Agnelli, alla quale rivela il suo sogno:  progettare un parco della scultura sul modello del Parco Guell di Barcellona. Il fratello dell’amica, il Principe  Carlo Caracciolo, da uomo illuminato e buon mecenate, per facilitare la realizzazione di questo ambizioso progetto, mette a disposizione gratuitamente un suo terreno in Toscana, situato in Provincia di Grosseto, nel Comune di Capalbio, all'interno della fattoria di famiglia che egli condivide con il fratello Nicola, in località Garavicchio. Niki accetta con immenso piacere questo gesto e inizia con entusiasmo a pensare  alla elaborazione del suo grande progetto. Intanto nel 1974 installa tre sculture monumentali, in Germania, al centro della città di Hannover: "The Nana conquer the city " e nel 1975 dirige e scrive la sceneggiatura del film: Un rêve plus long que la nuit. Molti amici artisti sono coinvolti nella realizzazione di questo film; disegna varie parti delle strutture e arredi del set. Segue un' esposizione in Francia, ad Arles, Musée d’Art et d’Industrie. Comincia il film Camélia et le dragon con la collaborazione di Tinguely, Eva Aeppli, Bernard Lunginbò hl, Spoerri. L'anno successivo lo trascorre tutto sulle montagne svizzere lavorando allo studio del suo futuro parco della scultura di Capalbio. Nel 1977, assieme a Constantin Mulgrave, Niki disegna il set per il film, The Travelling Companion, basato su una fiaba di Hans Christian Andersen. Visita il Messico e il New Mexico. Ricardo Menon diventa suo assistente, continuando a lavorare per lei per dieci anni a seguire. Nel 1978 Niki comincia ad effettuare i sopralluoghi alla Fattoria Garavicchio, a Capalbio, preoccupandosi di esplicare le pratiche e gli adempimenti burocratici per rendere attuabile la realizzazione del progetto. Elabora i suoi primi disegni ispirati dalle carte dei Tarocchi che saranno poi usati come modelli per le monumentali sculture del parco e decide di denominarlo proprio "Il Giardino dei Tarocchi ". E' in questo momento che iniziano ufficialmente i lavori. Nel marzo del 1979 si tiene la prima esposizione delle sue opere in Giappone, alla Watari Gallery di Tokyo. La Gimpel & Weitzenhoffer Gallery di New York organizza l’esposizione dei modelli e fotografie dei suoi progetti di architettura. L’esposizione intitolata, Monumental Projects, girerà, durante l’anno, nel resto degli Stati Uniti. Nell'Aprile del 1980 Niki de Saint Phalle dopo un intenso lavoro vede realizzate le prime sculture del Giardino dei Tarocchi: Il Mago e La Papessa. Utilizza nuovi materiali (specchi, ceramiche, vetro). Da luglio a settembre il Centre Georges Pompidou in Paris le dedica una retrospettiva. L’esposizione in seguito proseguirà in Germania, Austria, Gran Bretagna, Svezia e Israele. Yoko Masuda organizza la prima esposizione allo Spazio Niki de Saint Phalle in Tokyo. Comincia a lavorare sulla presenza dello spazio all’interno della scultura. La Stuart Foundation commissiona una scultura, Sun God (Dio del Sole), per il campus dell’University of California a San Diego. Nel 1982 My Skinnys, Gimpel Gallery (New York poi Londra). Sculture di soggetti spesso mitologici leggere e trasparenti. Alcune sono dotate di lampade elettriche. Inizia la realizzazione della Fontaine Strawinsky con Tinguely, Place Saint-Merri davanti al Centre Georges Pompidou a Parigi. La fontana, detta anche "Fontana dei robot", rappresenta un omaggio alla vita del compositore russo Igor Stravinsky. Costruita sulla place Stravinsky, la fontana si compone di sedici sculture che ricordano la carriera del celebre musicista e che si muovono grazie ai getti d’acqua. Le sculture sono costruite in alluminio, dipinte con colori vivaci e munite di motore elettrico. Il suono prodotto dalla fontana evoca la musica e il movimento delle sculture le conferisce un particolare fascino. Nel 1983 Niki è totalmente impegnata nella realizzazione dell’Imperatrice nel Giardino dei Tarocchi. La costruzione ha la forma di sfinge. Per le sculture fa ora uso delle ceramiche in aggiunta degli specchi e vetri. L'anno dopo viene organizzata la prima esposizione del suo lavoro sui Tarocchi alla Gimpel Gallery (New York e in seguito a Londra). In questa occasione esce la pubblicazione di un piccolo libro: Tarot cards in sculpture by Niki de Saint Phalle. Nel 1985  Il Mago, La Torre, L’imperatrice e la Papessa sono completati. Jean Tinguely costruisce una macchina che vuole riprodurre l'azione del fulmine che spezza la sommità  de La Torre di Babele. Nel marzo 1987, la Kunsthalle Hypo-Kulturstiftung, in Germania, a Monaco, organizza una grande esposizione dei lavori di Niki: Niki de Saint Phalle - Bilder - Figuren - Phantastische Gaerten. E' in questo anno che avviene la sua prima retrospettiva negli Stati Uniti, al Nassau County Museum of Fine Arts di Roslyn, Long Island, nello stato di New York, dal titolo "Fantastic Visions: Works by Niki de Saint Phalle". Nel 1988 Niki e Jean Tinguely ricevono dal Presidente francese Mitterand una commissione per realizzare una fontana a Chateau-Chinon che era il paese di cui lui stesso era stato sindaco per molti anni. In marzo Mitterrand stesso inaugura la fontana, di fronte al municipio. Il Presidente francese François Maurice Adrien Marie Mitterand (1916  - 1996 ) dimostrò, in più occasioni, di apprezzare particolarmente il lavoro dei due artisti manifestandogli apertamente sentimenti di stima e amicizia appoggiandoli e  commissionando loro opere che come vedremo in seguito assumeranno importanza internazionale.  Nel 1989 Niki ha due esposizioni a Parigi, JGM Galerie e Galerie de France dal titolo, Oeuvres des annees 80. Lavora con il bronzo per la prima volta e disegna una serie di Egyptian gods. Ricardo Menon muore per Aids. Assieme a suo figlio, Philip Mathews, produce un film d’animazione, basato sul suo libro, AIDS: You Can't Catch It Holding Hands. Nel giugno1990 Niki espone lavori che risalgono fin dagli anni 60 contemporaneamente alla Galerie de France e alla JGM Galerie a Parigi. L’esposizione è intitolata: Tirs...et autres revolts 1961-64. Jean Tinguely muore a Berna nell'agosto del 1991 e per Niki rappresenterà una grande e incolmabile perdita; le verrà a mancare il suo maestro coadiuvatore proprio nel momento in cui stavano raggiungendo la meta del loro più importante e  grande progetto; in una sua precedente dichiarazione ella aveva detto: "Il grande amore della mia vita e di quella di Jean fu l’Arte. L’Arte e il rispetto dell’altro resteranno il filo rosso che attraversa la nostra vita" . E' in questo doloroso periodo che Niki produce le sue prime sculture cinetiche che chiama Meta-Tinguely. Nel 1995 Peter Schamoni realizza il film documentario su Niki dal titolo "Niki de Saint Phalle". Nel 1998 viene finalmente inaugurato "Il Giardino dei Tarocchi" di Capalbio, seppure fossero ancora in corso molti lavori di completamento che poi, come vedremo in seguito, continueranno anche dopo la sua morte. Nel 2000 il Sindaco del Comune di Capalbio conferisce a Niki de Saint Phalle la cittadinanza onoraria. In questo anno Niki lavora alla serie Heroes Nero quale omaggio a importanti personggi afro-americani, tra cui atleti e musicisti come Miles Davis e Louis Armstrong. Sempre nello stesso anno inizia a Escondido in  California Queen Califia’s Magical Circle. Gran parte delle immagini dei suoi disegni sono tratti dalla  storia della California ripercorrendo miti e leggende riguardanti i nativi americani e la cultura meso-americana oltre allo studio di piante autoctone e della fauna selvatica. A  Niki viene anche assegnato il 12 °Praemium Imperial Prize in Giappone, considerato l'equivalente del premio Nobel nel mondo dell'arte. Niki e l'architetto svizzero Mario Botta iniziano un importante progetto di scultura e architettura, l'Arca di Noè, a Gerusalemme, che viene inaugurato nel 2001. Sempre nel 2001 Niki riceve una commissione per riprogettare e decorare tre stanze in the historic Grotto in Hannover’s Royal Herrenhausen Garden, risalente al XVII secolo, originariamente decorata con conchiglie, cristalli e minerali, che furono rimossi nel XVIII secolo. Niki muore per complicazioni respiratorie, per enfisema polmonare (come conseguenza di anni di inalazione di fumi tossici sprigionati soprattutto dalla lavorazione di materiali nocivi come per es. il poliestere), il 21 Maggio 2002, a La Jolla, nella contea di San Diego, negli Stati Uniti. I lavori in corso verranno poi seguiti e completati da Bloum Cardenas, nipote di Niki, accompagnato  dai collaboratori e dagli assistenti che lavoravano già da anni in squadra con Niki: alcuni presenti fin dall'inizio, altri entrati durante il percorso della realizzazione del Giardino dei Tarocchi. La grotta di Hannover viene aperto al pubblico nel marzo 2003, con decorazioni a mosaico di vetro, specchi, e ciottoli, nonché una serie di figure dipinte e scolpite. Cerchio Magico della Regina Califia invece apre al pubblico il 26 ottobre 2003. Questo è l'ultimo grande progetto di Niki realizzato e il suo primo giardino americano. La Charitable Foundation Art Niki è un'organizzazione no-profit istituita dopo la morte dell'artista per promuovere e proteggere la preziosa eredità artistica di Niki de Saint Phalle (5).

L' affascinante percorso artistico di Niki de Saint Phalle, una donna straordinaria 

Niki de Saint Phalle, pittrice, scultrice e regista cinematografica, definita da alcuni cittadina del mondo per scelta, artista per destino, fu sposa giovanissima e madre; conobbe troppo presto amarezze e dolori; delusioni e tormenti dell'anima, esperienze durissime che la afflissero e che le procurarono tante sofferenze e che incisero su tutta la sua vita. Riuscì a superare questi periodi di criticità solo grazie all'amore per l'arte dedicandosi inizialmente alla pittura. È un'arte che lei fa esplodere, nel vero senso della parola quando, appena trentenne, vuole stupire il pubblico con performance dal vivo intitolate "Shooting Paintings" in cui, a colpi di armi da fuoco, fa saltare in aria alcune tavole in gesso che nascondono, sul retro, sacchetti di colore a tempera. Si dice che Niki voglia far uscire fuori, attraverso i colori, tutte le frustrazioni e i tormenti che ha trattenuto per tanti anni trasformandoli in opere ricche di cromatismi casuali ma liberatori .Siamo nei primi anni sessanta. Grazie al successo di queste esibizioni, dette "Tiri", Niki inizia a frequentare il gruppo dei Nouveaux Rèalistes, il movimento artistico europeo a maggioranza franco–italiana (spesso ritenuto il corrispettivo europeo del New Dada d'oltreoceano) che, per creare, si avvale dell'uso di oggetti del quotidiano quale chiave di critica verso un mondo sempre più consumistico, ricco di materie inanimate e di umane individualità, donando loro nuovo significato. È qui che ritrova lo scultore svizzero Jean Tinguely, già conosciuto nel 1955, un anno prima della sua mostra di pittura a San Gallo e grazie al quale scoprì la scultura. Nasce un rapporto che non consisterà solo in una fruttuosa e continuativa collaborazione artistica ma sfocierà in una relazione di amore che porterà nel 1971 alle loro nozze. Nel 1966, sempre insieme, accetteranno l'invito del direttore del museo Moderna Museet di Stoccolma, Pontus Hulten, a confezionare quella che diverrà, per imposta volontà di Niki, la famosa Hon (che in svedese significa lei). Ispirata dall'artista francese Gustave Courbet (1819-1877) e dal suo dipinto più provocatorio "L’Origine du monde", Niki realizza, con la collaborazione di Jean Tinguely, una monumentale scultura che misura ventotto metri di lunghezza, nove metri di larghezza e sei di altezza. Una gigantesca donna incinta, distesa sul dorso con le gambe disgiunte e leggermente flesse, in una posa che simula l'atto del partorire. Si tratta di un'opera visitabile anche al suo interno ma temporanea, destinata a durare solo tre mesi, ricordando in questo gli apparati effimeri medievali e rinascimentali creati per celebrare eventi e poi distrutti. Simboleggia il legame con la madre generatrice di vita; vi si fa esperienza artistica fruibile attraverso un percorso a ritroso, una simbolica nascita al contrario: l'ingresso per i visitatori, per questo, viene fatto coincidere con il sesso della gigantesca scultura. Infatti per entrare si deve passare attraverso la vagina, e all’interno il visitatore trova svaghi bizzarri, di vario genere. In una gamba una galleria di falsi Paul Klee, Matisse ecc. ; in una delle ginocchia Jean colloca “La panchina degli innamorati”, un vecchio divano di velluto piuttosto comodo, trovato al mercato delle pulci, sotto il cui sedile colloca alcuni microfoni per registrare le conversazioni e trasmetterle in altre parti della scultura (sarà detto l'esperimento della radio-scultura). Pontus vuole proiettare nel braccio sinistro il primo film di Greta Garbo, della durata di quindici minuti; i posti a sedere sono dodici; dentro la testa Olof Ultvedt costruisce un cervello in legno animato da motori; salendo una serie di scale e gradini, si può prendere un caffè o visitare il planetario per poi giungere alla terrazza sopra il pancione da dove si gode una vista panoramica dei visitatori pronti ad entrare. Tutto senza mai uscire dalla Grande Madre che accoglie e sembra coccolare i suoi figli che amano l'arte. La Hon è dipinta come un uovo di Pasqua, con colori squillanti che costituiranno poi il modello di tutta l'opera futura di Niki. In essa la vita e l’arte si fondono; rinascere nell'arte tornando all'arte. Dall'apertura alla distruzione dell'opera i visitatori saranno più di centoventimila. Così Niki de Saint Phalle descriverà quel momento e quell'opera:  " Nel 1966, Pontus Hulten, direttore del Moderna Museet di Stoccolma, invita Jean Tinguely, Claes Oldenburg, Martial Raysse, Per Olof Ultvedt e me a realizzare, in collaborazione, delle sculture nella grande sala del museo. Oldenburg e Raysse declinano l’invito all’ultimo momento, Jean non appare troppo entusiasta, ma io sono decisa ad andare, e così partiamo. Durante i primi tre giorni facciamo lunghe discussioni, prove, ma tutto a vuoto, finchè ad un certo punto Pontus suggerisce di costruire un enorme Nana, simile alle mie sculture. Ultvedt non è d’accordo e preferirebbe realizzare una forma maschile per distinguerla dalle mie opere. Votiamo e la Nana vince. Iniziamo a lavorare entusiasticamente all’enorme scultura. Jean assume la direzione del team tecnico di volontari trovati da Pontus. Uno di loro è un giovane artista svizzero, Rico Weber, cuoco allo snack bar del Moderna Museet, rimasto poi per lunghi e fruttuosi anni nostro collaboratore e amico. Abbiamo a disposizione sei settimane per creare e completare l’enorme gigantessa. Un compito certamente non facile. Preparo il modellino in scala ridotta e lo dipingo. Jean le inserisce un planetario nel seno sinistro, un milk bar e una macchina per distruggere le bottiglie in quello destro. La HON (così decidemmo di chiamarla, significa Lei in svedese) giace sul dorso con le gambe piegate, per entrare si deve passare attraverso il sesso, e all’interno il visitatore puo trovare svaghi di vario genere. In una gamba una galleria di falsi Paul Klee, Matisse ecc., tutti eseguiti per l’occasione dal critico d’arte svedese Ulf Linde. In una delle ginocchia Jean colloca la panchina degli innamorati, un vecchio divano di velluto piuttosto comodo, trovato al mercato delle pulci sotto il cui sedile colloca alcuni microfoni per registrare le conversazioni e trasmetterle in altre parti della scultura. Realizza anche una radio-scultura molto divertente. Pontus vuole proiettare nel braccio sinistro il primo film di Greta Garbo, della durata di quindici minuti; i posti a sedere sono dodici, dentro la testa Per Olof Ultvedt costruisce un cervello in legno animato da motori. La Nana è sdraiata e incinta e, per una serie di scale e gradini, si può giungere alla terrazza sopra il pancione da dove si gode una vista panoramica dei visitatori pronti ad entrare e delle gambe vistosamente dipinte. Nulla di pornografico, la HON è dipinta come un uovo di Pasqua, con quegli stessi colori squillanti che ho sempre usato e amato. E’ come una grande dea della fertilità comodamente adagiata nella sua immensità, pronta ad accogliere generosamente migliaia di visitatori che assorbe, divora e ripartorisce. Giunge quasi al soffitto e occupa gran parte dell’enorme sala. Crearla è un’incredibile esperienza. Siamo tutti assolutamente galvanizzati, pressochè morti di lavoro, almeno diciotto ore al giorno. Pontus Hulten decide di tenere rigorosamente segreto l’intero progetto, temendo il veto delle autorità. Costruiamo pertanto un enorme schermo, al riparo del quale lavoriamo senza mostrare quanto stiamo facendo. Hulten, uomo di straordinario coraggio, rischia il posto di direttore del museo, non soltanto autorizzando la realizzazione di un progetto tanto pazzesco e controverso, ma anche partecipandovi. Ricordo di aver riso molte volte con lui dicendogli di approfittare delle sue ultime ore al Museo, prima che il Ministro della cultura, indignato, gli imponga di rassegnare le dimissioni. Pontus è deciso a prendere il rischio, come sempre del resto quando crede davvero in qualcosa. Jean crea, all’ingresso del seno della HON, una grande, misteriosa scultura nera. Lo shock e la sorpresa prodotti dalla HON sono enormi, ma nessuno osa protestare; bisogna ricordare che si era in Svezia, dove regnava una libertà sessuale sconosciuta altrove. Quella gioiosa, enorme creatura per molte persone è il sogno del ritorno alla grande Dea Madre. Intere famiglie vengono a vederla con i loro bambini. Uno psichiatra di Stoccolma scrive sui giornali che i sogni della gente saranno cambiati dalla HON, cui viene attribuito l’aumento del tasso di natalità registrato proprio in quell’anno. La HON ha vita breve, solo tre mesi, poi viene distrutta. I maligni la definiscono la più grande puttana del mondo, avendo accolto centomila visitatori in tre mesi. Ai miei occhi non è così, al contrario essa è l’incarnazione dell’antico culto della Dea Madre, ha qualcosa di magico. Fa sentire felici e chiunque, al vederla, sorride." La Hon fu definita "La più grande puttana del mondo" avendo accolto, come abbiamo detto, centoventimila visitatori in tre mesi. Lo shock e la sorpresa prodotti dalla Hon furono ingenti, ma nessuno osò protestare;  del resto si era in Svezia, dove regnava una libertà sessuale ancora sconosciuta altrove. Mentre negli altri paesi d' Europa l'atteggiamento fu ben diverso. Il mondo dei benpensanti si scagliò con veemenza contro un'opera ricca di presunte gravi provocazioni morali e così palesemente trasgressiva. Nella stessa Svizzera, patria di Tinguely, maggiormente Niki, in quanto donna, venne attaccata pesantemente dalla stampa e si arrivò addirittura ad affermare che con la Hon lei aveva disonorato la Svizzera proponendo di toglierle perfino la cittadinanza. In Svezia invece uno  psichiatra di Stoccolma scrisse sui giornali che i sogni della gente sarebbero cambiati dalla Hon, e le venne anche attribuito l'aumento del tasso di natalità registrato proprio in quell'anno. La Hon comunque ebbe effettivamente la breve vita di tre mesi; purtroppo nessuno intervenne per impedirne la sua completa distruzione. La Hon, realizzata con materiali come il poliestere, la cui lavorazione a caldo è da ritenersi  sicuramente nociva alla salute, per il suo grado di tossicità, fu peraltro l'opera che maggiormente concorse alla malattia che procurerà a Niki de Saint Phalle tanti anni di sofferenze e che sarà poi anche la  causa della sua morte ("Niki de Saint Phalle died of emphysema on May 22, 2002 as a consequence of years of inhaling toxic polyester fumes while working on her art projects. Posthumously the artist's success continues.."Aggiungi nota).  La Hon è un'opera che entra a pieno titolo nella serie a cui la stessa Niki de Saint Phalle darà nome Nanas, sculture di grandi dimensioni che percorrono profili e corpi femminili generosi nelle forme e coloratissimi nelle decorazioni epidermiche. Una copiosa produzione di esemplari che trovano il loro habitat nel mondo, come cita il titolo dell'opera permanente ad Hannover, "Le Nanas conquistano le città". Ma, credo, sarebbe più corretto dire che è Niki de Saint Phalle a conquistare il mondo, dalla Germania alla Terra Santa, da Parigi a San Diego la sua produzione, così come le sue collaborazioni, sono inarrestabili. Perché quell'arte da terapeutica è divenuta una linfa vitale. E lavorerà anche in Italia lasciando quella che è la sua opera più complessa e imponente, rappresentativa di tutto il suo percorso artistico  : "Il Giardino dei Tarocchi" di Capalbio.

La realizzazione di un sogno: "IL GIARDINO DEI TAROCCHI"

“Nel 1955 andai a Barcellona e vidi per la prima volta il meraviglioso Parco Guell di Gaudí. Capii che mi ero imbattuta nel mio maestro e nel mio destino. Tremavo in tutto il corpo. Sapevo che io, un giorno, avrei costruito il mio Giardino delle Gioia. Un piccolo angolo di Paradiso. Un luogo di incontro tra l'uomo e la Natura. Ventiquattro anni dopo mi sarei imbarcata nella più grande avventura della mia vita: Il Giardino dei Tarocchi. Questo giardino si trova in Toscana su un terreno di proprietà dei miei amici Marella, Carlo e Nicola Caracciolo. Essi hanno approvato il progetto iniziale che però, nel tempo, ho continuato a modificare. Il Giardino dei Tarocchi è infatti molto più grande di come lo avevo concepito inizialmente. Non essendomi imposta un limite di tempo ho lavorato nella più completa libertà. Per finanziare il giardino ho creato un profumo e dei multipli. Non appena iniziai a lavorare sul Giardino dei Tarocchi mi resi conto di essermi messa in un percorso arduo e pieno di difficoltà. Un attacco di Artrite Reumatoide mi impedì per un lungo periodo di usare le mani e di camminare. Ma andai avanti lo stesso. Nulla poteva fermarmi. Ero come stregata. Sentivo  che, nonostante le difficoltà, era il mio destino creare questo giardino. L'Imperatrice divenne la mia casa e il luogo d'incontro per tutti coloro che lavoravano al progetto. Qui mi riunivo con l'equipe di lavoratori mangiavo i miei pasti e lavoravo sui modelli delle altre carte. Nella "Sfinge", il soprannome che avevamo dato all'Imperatrice, vivevo sola. Immergermi totalmente nel luogo era l'unico modo per realizzare questo giardino. Il Giardino dei Tarocchi non è il mio giardino ma appartiene a tutti coloro che mi hanno aiutata a completarlo. Io sono l'architetto di questo giardino. Ho imposto la mia visione perché non ho potuto fare altrimenti. Questo giardino è stato fatto con difficoltà, con amore, con folle entusiasmo, con ossessione, e, più di ogni altra cosa, con la fede. Niente e nessuno avrebbe potuto fermarmi. Come in tutte le fiabe, lungo il cammino alla ricerca del tesoro mi sono imbattuta in draghi, streghe, maghi e nell'angelo della Temperanza.” Niki de Saint Phalle.
Il Giardino dei Tarocchi nacque perciò dall'idea di Niki de Saint Phalle di realizzare un "Un piccolo angolo di Paradiso. Un luogo di incontro tra l'uomo e la Natura" e la definì la più grande avventura della sua vita. Con questo giardino meraviglioso e  fantastico ella corona un sogno che ha inizio sin dai primi anni del suo percorso artistico. La costruzione del Giardino dei Tarocchi iniziò nel 1979 e seppure fosse stato inaugurato nel 1998 ancora non era del tutto finito e  le opere di completamento si interruppero solo a causa della morte di Niki avvenuta nel 2002 ma successivamente i lavori di rifinitura furono continuati dalle stesse maestranze, sotto la direzione di suo figlio; ancora oggi sono in corso e si sovrappongono a quelli di manutenzione e di restauro . E' un parco monumentale unico al mondo dove Arte e natura si fondono sulle colline sotto all'antico  borgo medioevale di Capalbio, nella piccola frazione di Pescia Fiorentina, in località Garavicchio, al confine tra la Toscana e il Lazio. Un lavoro per il quale Niki de Saint Phalle si avvalse dell'aiuto non solo del marito Jean Tinguely  ma anche di un numeroso gruppo di maestranze composto da artigiani ed operatori locali. Si tratta di un "Giardino" forse solo apparentemente fuori dal contesto paesaggistico e naturale che lo ospita ma comunque integrato e coerente con l'idea che lo ha generato e testimonianza vera e diretta del tempo in cui è stato realizzato. Quando il visitatore arriva nel piazzale antistante l'ingresso dove è collocata anche la biglietteria, si trova di fronte un imponente muro realizzato in blocchi di tufo locale (provenienti dalla zona di Sorano e Pitigliano) che si adattano bene al colore terroso del paesaggio coperto dalla macchia mediterranea. Il muro, progettato dall' illustre Architetto svizzero Mario Botta (Mendrisio1943) interpreta perfettamente il pensiero di Niki in quanto costituisce un'opera costruita a protezione del "Giardino" ma va vista anche come una barriera che divide il mondo reale da un mondo immaginario, mistico, esoterico e fantastico; l'accesso alla biglietteria avviene attraverso un'apertura circolare realizzata nel muro  e il cerchio potrebbe essere interpretato come un riferimento al passo dantesco del canto III dell'Inferno: "Per me si va ne la città dolente, per me si va ne l'eterno dolore, per me si va tra la perduta gente.....". Un importante rapporto di collaborazioni significative fu quello di Niki con l'architetto svizzero che consentirà l'apertura di un museo a Basilea dedicato all'arte di Tinguely, come abbiamo detto sopra scomparso nel 1991, ed alla realizzazione de "L'Arca di Noè", notevole opera realizzata a Gerusalemme, disegnata da Botta e popolata dalle enormi creature policrome di Niki de Saint Phalle. Attraversando il locale biglietteria, mentre si inizia la salita della strada sterrata che conduce alle opere scultoree ci si imbatte, sulla destra, in un pannello orizzontale, sorretto da due pali tubolari in ferro,  composto da dodici piastrelle in ceramica bianca lucida scritte di sua mano da Niki de Saint Phalle; rappresentano un' importante ed eloquente introduzione alla visita del Giardino (vedi foto del pannello) :
"Nel 1955 (avevo allora 25 anni) ho visitato a Barcellona gli splendidi lavori di Antonio Gaudì. Nel Parco Guell, con le sue panchine fatte di frantumi di piatti, dove alberi di pietra stavano a fianco di veri alberi. Ho trovato il mio maestro: Gaudì. Questa esperienza ha forgiato il mio destino: un giorno costruirò un rifugio dove trovare pace e gioia. L'Italia mi ha molto aiutata in questo cammino. Ho visitato le sue numerose città d'arte, le chiese ed i vari tesori artistici così unici e reperibili solo in questo paese: la Cappella Sistina, l'ultima cena di Leonardo da Vinci. I favolosi giardini come quello di Villa d'Este e di Bomarzo. Sono stata particolarmente colpita dalle chiese e dal pensiero delle migliaia di persone che si sono dedicate alla costruzione di questi grandiosi edifici che cantano la gloria di Dio. La mia visione è stata rinforzata da queste esperienze e mi sono  dedicata a mia volta alla realizzazione di un giardino che ispiri, a questo mondo turbato, sentimenti artistici di serenità e di amore per la natura. Ho cominciato il giardino nel 1979 tra grandi difficoltà e fatiche fisiche. Una grande parte della mia vita è stata dedicata alla realizzazione di questa costruzione malgrado malattie ed isolamento di familiari ed amici. Ma niente mi poteva fermare. Quando mio marito Jean Tinguely era ancora in vita e veniva a lavorare nel giardino, spesso ci incontravamo ad Orvieto perché entrambi adoravamo il suo Duomo. Ma un giorno nel lontano 1985, dopo aver visto lo scempio causato da un sovraffollamento di autobus, gente e guide vocianti, decidemmo di non ritornarci mai più. Non era più possibile usare la chiesa come un luogo di raccoglimento ed ammirazione: la sua santità era stata dissacrata! Troppe cose erano cambiate. Non era più possibile condividere la suprema bellezza del Duomo d'Orvieto con un numero esagerato di persone. E putroppo questo accade in molti posti artistici italiani dove i beni culturali vengono asserviti al lucro ed alla speculazione. Mi ricordo di avere detto a Jean, con grande tristezza che questo satrebbe stato il mio più grande problema col giardino. Mi promisi che mai il giardino sarebbe caduto nelle mani di gente che avrebbe potuto degradarlo. Non molti comprendono che il Giardino è una fragile opera d'arte con i suoi specchi, vetri e ceramiche, ha bisogno di una delicata continua cura . E' questa la ragione per la quale il Giardino non può rimanere aperto tutto l'anno senza un'adeguata manutenzione cadrebbe in rovina in pochi anni. E questa manutenzione dev'essere eseguita dall'equipe che, avendo costruito il giardino insieme con me ha acquisito l'esperienza e l'abilità di farlo con cognizione ed amore. Dopo aver lavorato per vent'anni alla progettazione di questa opera , non ho nessuna intenzione di vedere la delicata bellezza distrutta e vandalizzata. La mia visione del messaggio del giardino è, e rimarrà fedele all'idea originale. Sono orgogliosa di poter offrire al visitatore questa rara ricchezza e il tempo di assimilare e riflettere sullo spirito del Giardino, senza essere spinti affannosamente intorno come un branco di pecore.  Coloro che traggono guadagno organizzando questo genere di visite in massa non entreranno mai nel Giardino. Noi non continueremo a dissacrare l'arte ma la mostreremo come deve essere presentata. L'Italia  è sempre stata uno dei miei grandi amori e desidero contribuire, con l'esempio, alla conservazione dei suoi innumerevoli tesori artistici e della sua eredità culturale. Il mio giardino è un posto metafisico e di meditazione. Un luogo lontano dalla folla e dall'incalzare del tempo, dove è possibile  assaporare le sue tante bellezze e significati esoterici  delle sculture. UN POSTO CHE FACCIA GIOIRE GLI OCCHI ed il CUORE.
Niki de Saint Phalle NOV 20, 97 "
La volontà di Niki de Saint Phalle, nella consapevolezza di avere realizzato una grande opere d'arte, era perciò quella di destinare il suo Giardino ad un pubblico di fruitori illuminati non gradendo la presenza di persone e soprattutto gruppi chiassosi, mossi solo dalla curiosità piuttosto che dall'interesse e dall'amore per l'arte. Il suo desiderio è un pubblico che giunge al suo  Giardino perché attratto dalla bellezza, dalla magnificenza e dall'unicità delle sue sculture, pronto alla lettura dei complessi messaggi e contenuti, diretti e indiretti, che le stesse raccolgono. Il"Giardino" rappresenta un viaggio tra i ventidue Arcani maggiori dei tarocchi, rielaborati e proposti dall'artista sotto forma di costruzioni monumentali, alcune visitabili al loro interno e una anche abitabile (come vedremo "L'Imperatrice", detta anche "La casa degli specchi", fu abitata da Niki); altre corredate da meccanismi semoventi che possono anche inquietare lo spettatore proiettandolo comunque in un mondo policromo, composto di rivestimenti costituiti da piastrelle, tessere ceramiche dai vividi colori e  da superfici ricoperte da specchi. Un luogo magico, mistico con tanti significati anche esoterici  che riesce a  incantare e sedurre il visitatore. Si può entrare anche in una piccola cappella di forma circolare, coperta da una cupola, con le pareti interne ricoperte di specchi e un piccolo altare, anch'esso a specchio, sormontato da un bassorilievo di ceramica raffigurante una Madonna nera con bambino; all'esterno sopra la cupola, si trova la scultura de "La Temperanza". Niki de Saint Phalle, donna straordinaria e artista unica, commentò così il suo lavoro: "Forse con le mie sculture vivaci e gioiose voglio dire: il mondo è terribile ma anche meraviglioso. Allora, godiamocela questa meraviglia! Io lavoro sul colore, sulle variazioni di colore. Nei sogni e nelle emozioni-rosso, blu, giallo, verde, viola e anche sulle rotondità e sulle curve della Natura. Il mio lavoro mi dà speranza, entusiasmo, struttura, il mio lavoro è il mio vero diario". La maggior parte di coloro che hanno parlato e scritto a riguardo del Giardino dei Tarocchi hanno giustamente interpretato la frase citata all'inizio di questo capitolo e hanno ritenuto con ragione  che le opere monumentali, progettate e realizzate da Niki de Saint Phalle, abbiano tratto ispirazione dal Parco Guell di Antoni Gaudí  a Barcellona. Vorremmo però che si sapesse anche quanta importanza e influenza ebbero nella genesi del Giardino e nel  pensiero dell'autrice altri tre importanti luoghi d'arte: 1) Per quanto riguarda  le forme ciclopiche e monumentali di alcune sculture è indiscutibile il riferimento al "Parco dei Mostri di Bomarzo", grandiosa opera rinascimentale, nata dal progetto del principe Vicino Orsini e dell' architetto-archeologo Pirro Ligorio, nel 1550, situata in provincia di Viterbo. 2) In provincia di Terni , nella frazione di Montegiove del Comune di Montegabbione, si trova La Scarzuola, la "Città ideale" voluta e realizzata dall'Architetto, arredatore, designer, paesaggista Tommaso Buzzi (Sondrio 1900–Rapallo 1981).. "Dal 1958 al 1978, nel parco circostante al convento, Buzzi diede vita alla città ideale, ovvero una grande scenografia teatrale portata a termine dopo la sua morte dal nipote Marco Solari. Quella che fu definita l’antologia di pietra è composta da sette teatri e altrettanti monumenti. Vi sono il Teatro delle Arnie, il Teatro della Torre, il Teatro sull'acqua, il Patio tondo, il Patio infinito, il Teatrino sportivo e, infine, il Teatro dell'Acropoli, che domina tutto il paesaggio. I monumenti sono, invece, il Colosseo, il Partenone, il Pantheon, l’Arco di Trionfo, la Piramide, la Torre Campanaria e il Tempio di Vesta. Nella città buzziana vi sono poi, numerose scalinate come la scala musicale delle sette ottave e la scala di Giobbe. Di contorno, templi dedicati alle divinità, vasche d’acqua, bassorilievi di mostri. Il risultato è una costruzione surreale che racchiude la tradizione del sacro e l’innovazione del profano" (6). Ci sono evidenti riferimenti in alcune opere di Niki de Saint Phalle ai soggetti, alla monumentalità e alle forme delle costruzioni e sculture progettate e realizzate ne "La Scarzuola" di  Buzzi .  3) A Los Angeles si trovano delle opere, conosciute come Watts Towers, che forse hanno ispirato l'autrice franco-americana del Giardino dei Tarocchi ancora prima del Parco Guell che lei vide per la prima volta solo nel 1955. Sarebbero state le strutture costituite dalle armature in ferro saldate e calcestruzzo, con molte parti anche a vista, oltre alle superfici rivestite realizzate con ceramiche, vetro e altro a colpire la fantasia di Niki de Saint Phalle, allora giovanissima. Le Watts Towers sono delle strutture situate nel quartiere di Watts a Los Angeles, costruite nell'arco di trent'anni da un immigrato italiano di nome Simon Rodia nel suo tempo libero, tra il 1921 e il 1955. Le Watts Towers oggi sono considerate Parco storico dello Stato della California. Esse sono in tutto 17 torri-sculture separate, costruite su un lotto residenziale nella comunità di Watt. Due delle torri hanno un'altezza di quasi 38 metri. Le sculture sono costruite con tondo di acciaio, avvolto con rete metallica, coperto con malta e rivestito con pezzi di porcellana, mattonelle, vetro e conchiglie . Simone Rodia, italiano immigrante, utilizzando semplici strumenti e lavorando, tutto a mano, materiali di recupero (bottiglie di vetro, conchiglie, ceramiche e piastrelle di ceramica), come si è già detto, ha trascorso 34 anni per costruire l'intero complesso, in omaggio al suo paese adottivo; il monumento ha anche lo scopo di incoraggiare lo spirito di coloro che vogliano, o come Niki de Saint Phalle abbiano voluto rendere i loro sogni tangibili. Le torri Watts sono una delle sole nove opere di arte folk elencate sul registro nazionale dei luoghi storici degli Stati Uniti d' America. Il sito è uno dei quattro monumenti nazionali storici nella città di Los Angeles; è ora un'unità di parchi statali della California gestito dal dipartimento Affari culturali di Los Angeles City. La città di Los Angeles dipartimento Affari culturali, attraverso il centro di arti Watts Towers, fornisce diversi arricchimenti culturali e programmi di studio per insegnanti e alunni attraverso visite, conferenze, mostre. Ogni anno, migliaia di persone sono attratte dalle torri Watt soprattutto in occasione del Festival Jazz di Simon Rodia Watts Towers e il giorno del Drum Festival delle torri Watt.    Per ulteriori notizie sulla vita e le opere di Sabato Rodia, detto Simon Rodia, consultare il seguente link:  http://www.ilcontrafforte.com/2017/01/30/watts-tower-los-angeles/                                                     
 Ritornando al nostro Giardino dei Tarocchi è interessante soffermarsi sul piccolo piegabile illustrato che viene distribuito anche oggi ai turisti che visitano Capalbio e dintorni; in esso è stata pubblicata una nota autografa scritta sia in italiano che in inglese da Niki de Saint Phalle il cui testo è questo:
"Il giardino dei tarocchi non è il mio giardino, ma appartiene a tutti coloro che mi hanno aiutata a completarlo. Io sono l'architetto di questo giardino, ho imposto la mia visione perché non ho potuto fare altrimenti.
Questo giardino è stato fatto con difficoltà, con amore, con folle entusiasmo, con ossessione e, più di ogni altra cosa, con la fede. Niente e nessuno avrebbe potuto fermarmi.
Come in tutte le fiabe, lungo il cammino alla ricerca del tesoro mi sono imbattuta in draghi, streghe, maghi e nell'Angelo della Temperanza" 
Durante l'itinerario della visita incontriamo la imponente scultura de “Il Mago” con la sua mano ricoperta di piccole tessere di specchi, sotto “La sacerdotessa” caratterizzata da  una bocca che sembra essere un chiaro riferimento al Parco di Bomarzo; da questa bocca fuoriesce una piccola cascata d' acqua che scivola su dei gradini ricoperti di ceramica multicolore, finendo in una fontana dove al centro si muove la ruota della fortuna con i suoi getti d’acqua. Vicino troviamo la carta della forza, rappresentata da una figura femminile che con un guinzaglio invisibile predomina la forza brutale di un drago ricoperto di un manto di frammenti di specchio verde. “Il sole” a forma di uccello posato su un arco, “La morte” che cavalca un cavallo con una falce nella mano. "Il diavolo" con  il suo attributo sessuale messo in evidenza con il significato di rappresentare il potere del maschio predatore molte volte animalesco e reputato dagli stessi uomini   dominante sulla donna ma come sappiamo solo apparentemente. “Il mondo,” “Il folle,” “ Il papa”. La carta dell’impiccato è posta all’interno dell’albero della vita. E' a questa scultura che Niki affida il compito di diffondere una serie di messaggi molto espliciti e diretti (inserire foto delle piastrelle scritte) scritti di suo pugno sulle piastrelle del  rivestimento esterno della struttura dell'albero. Si tratta di frasi che denunciano e si oppongono ai gravi problemi e alle piaghe che affliggono la nostra società contemporanea e in questo modo Niki intende farsi portavoce di alcuni di questi mali lanciando degli appelli come questi: " ottobre 7 1995 BASTA CON QUESTO VIRUS DELLA CORRUZIONE CHE SI E' INFILTRATA DA PER tutto (sic): IN politica IN AFFARI ANCHE IN ARTE. ($10000) COME i NOSTRI BAMBINI POSSONO AVERE UNA IMMAGINE GIUSTA DEL MONDO QUANDO VEDONO tutto QUESTO RUBARE E TUTTA QUESTA violenza? "e ancora: "UOMINI E DONNE Eà VENUTO IL MOMENTO DI FARE INSIEME PULIZIA MANIFESTIAMO PER AVERE ALLA TV UN'IMMAGINE PIUà POSITIVA DEL NOSTRO MONDO. NON VEDIAMO MAI AL TELEGIORNALE E ALTRI PROGRAMMI CHE OMICIDI SANGUE E GUERRE BASTA BASTA BASTA BASTA BASTA! ". " NON SI PUO' PRENDERE SOLDI E POTERE DA DENTRO LA TOMBA "; " BASTA ($10000) CUPIDITA' " "BASTA CON QUESTA IMMUNITA' PARLAMENTARE BASTA CON QUESTI TRENI SEMPRE IN RITARDO ".  Procedendo, non a caso, c’è “La giustizia”, una imponente figura femminile i cui seni coincidono con i piatti di una bilancia sorretti da giogo e bracci costituiti da una nuda armatura di tondini di ferro; all’interno della scultura si trova una macchina realizzata da Jean Tinguely  che raffigura allegoricamente l’ingiustizia, "Una macchina ornata di ampolle colorate dai suoni di ferraglia: così facendo l’artista ha preso in trappola l’Ingiustizia all’interno della Giustizia. L’ha catturata ed ha chiuso la porta a chiave con grossi catenacci" (6bis). Infatti tutta la macchina è rinchiusa da un cancello, bloccato da un enorme lucchetto. In mezzo all'uliveto ci sono “Gli innamorati” alias "Gli amanti" visti come Adamo ed Eva e “L’eremita” e anche "L'oracolo". “La torre" è un edificio le cui pareti esterne sono ricoperte di specchi, la sua sommità è spezzata dall'azione di un fulmine che Tingley rappresenta, come il suo solito, con un meccanismo mobile in ferro. “L’imperatore” che è rappresentato da una fortezza, un castello sorretto all’interno da diverse colonne rivestite con mosaici in specchio e ceramiche che compongono originali e gradevoli decorazioni policrome tutte diverse fra loro. Sempre all'interno vi troviamo anche una fontana coloratissima con giochi d'acqua e quattro busti di Nanà concentrici disposti dentro un cerchio; si dice che rappresentino la lussuria. La carta de "L’imperatrice” è a forma di sfinge; Niki la descrive come "La grande dea, regina del cielo, la madre, la puttana, l’emozione, il sacro magico e la civiltà"; all’interno c’è un gran salone, un bagno e una stanza da letto; in questo luogo ha vissuto e lavorato dal 1983, per un po' di anni, la stessa Niki de Saint Phalle. "Nel seno sinistro colloca la sua camera, nel seno destro, la cucina, in mezzo, nel ventre, la sala da pranzo e per diversi anni vi conduce un’esistenza spartana e isolata" (6ter). viene detta anche "La casa degli specchi" essendo ricoperta totalmente dalle pareti, ai soffitti, agli arredi, proprio da specchi. E' frequente che in questo luogo una sensazione di strana inquietudine assalga il visitatore quasi come se si dovesse specchiare nelle proprie vanità nei propri difetti come se ne fosse improvvisamente ossessionato. Sempre  all’interno vi sono anche “Il carro,” “La stella,” “Il giudizio.” Fuori su una collinetta si trova “La luna” proiettata sullo sfondo di un suggestivo paesaggio marino dal quale sorge. Infine “La temperanza” posta sopra una singolare chiesina con copertura a cupola, finemente decorata e internamente rivestita di specchi dove risalta un altarino con sopra un bassorilievo di una Madonna nera con bambino in ceramica (7). I primi lavori eseguiti furono affidati all’esperienza dello scultore Jean Tinguely e subito dopo alla mano d’opera locale, tra cui si distinsero alcuni operai, divenuti in seguito molto importanti per la scultrice che li considerò parte della sua famiglia. Le strutture delle sculture sono realizzate con tondini di ferro di vario diametro sagomati, saldati tra loro in modo da creare una rete fitta e intrecciata e modellata che costituisce e dà già una forma rassomigliante alla scultura. A quest’intreccio di ferro è stata legata della rete metallica da gettata; poi è stato spruzzata la malta composta da cemento e sabbia applicata a pressione da una ditta specializzata, con macchinari speciali e aiutati anche dagli operai del giardino. Tutto questo intreccio di ferro e cemento ha reso queste sculture ciclopiche probabilmente anche antisismiche. Finita la parte grezza, Niki iniziò a pensare a come rifinire e  abbellire le sue opere; le prime prove furono eseguite con vernici brillanti a base di resine epossidiche ma questa soluzione fu presto abbandonata; a questo punto Niki de Saint Phalle riferendosi appunto alle opere di Antoni Gaudì, da lei conosciute a Barcellona e alle Watt Towers di Simone Rodia a Los Angeles,  volle rivestire le sue opere con mosaici composti da tessere e pezzi di ceramica di varie dimensioni. Si cominciò ad usare frammenti di specchio per rivestire la mano del mago e questa sperimentazione portò a continuare con tale rivestimento sull'intera superficie esterna della torre. Si procedette  ad usare anche pezzi di ceramica sagomata, lavorata e cotta sul posto, sperimentando nuove tecniche di lavorazione con la collaborazione di una brava ceramista. Furono acquistate anche una notevole quantità di lastre di vetri pregiati multicolore provenienti da Murano (un esempio di mosaico con vetro di Murano si può vedere sul viso della sacerdotessa). Alcune opere sono state fatte con la collaborazione di altri artisti, come le panche in ceramica poste all’esterno del giardino, le sedie in ferro e ceramica dentro l’imperatrice, e l’arredamento della biglietteria fatta da un artista francese: Pierre Marie Lejeune; gli affreschi all’interno del mago sono del pittore Alan Davie, la scultura posta dentro la sacerdotessa è di Marina Karella (8). Gli arcani maggiori delle carte dei Tarocchi raccolgono precisi significati e li esporremo nei dettagli qui di seguito ma è importante anche notare che il leitmotiv di tutto il percorso all'interno del "Giardino" sembra essere il tema della morte rappresentato dovunque attraverso i simboli di teschi e teschietti (riconducibili al tema del "Memento mori"). E idealmente alla fine del percorso si troverebbe "La morte" rappresentata dal cavaliere della morte a cavallo, una sorta di trionfo della morte, riferibile al  corrispondente significato dell'epoca medioevale. Per Niki de Saint Phalle l'ossessione della  morte, alimentata anche dalla convivenza con la progressione della sua lunga e penosa malattia e dalla prematura scomparsa del suo compagno Tingley, costituirà il fulcro del suo intero lavoro ma le farà  anche prendere coscienza che il "Giardino" costituirà proprio il suo riscatto, la sua vittoria sulla malattia e sulla morte; attraverso di esso lei stessa raggiungerà  quell'immortalità che appartiene solo ai grandi e illustri personaggi dell'Arte e della Storia, un po' come intende lo scrittore ceco Milan Kundera nel suo romanzo "L'immortalità". Il Giardino dei Tarocchi è gestito attualmente da una fondazione privata voluta, prima di morire, dalla stessa Niki de Saint Phalle; gli introiti, derivanti dall'acquisto dei biglietti da parte dei numerosi visitatori che accorrono sempre in maggior numero da tutto il mondo, si rendono utili soprattutto alle opere di manutenzione di cui "Il Giardino" ha costantemente bisogno ma anche al pagamento delle spese ordinarie e del personale dipendente occorrenti per la conduzione dell'intero complesso. L'autrice ha pensato comunque anche a chi volesse visitare  il suo Giardino gratuitamente, sia per scelta che per necessità; infatti, ogni anno, nel periodo di chiusura stagionale( dal 15 ottobre al 1 aprile), la mattina del primo Sabato di ogni mese, il Giardino viene eccezionalmente aperto al pubblico e l'ingresso è gratuito per tutti(9).

Le Carte dei TAROCCHI
  
Una delle prime cose che ritengo importante conoscere prima di iniziare il percorso de"Il Giardino dei Tarocchi" è proprio il significato che si attribuisce alle carte dei Tarocchi. La parola Arcano significa "Segreto". Quindi gli Arcani Maggiori sono le carte che racchiudono i segreti maggiori, ovvero i significati più importanti, dell'intero mazzo. Secondo gli studiosi il gioco delle carte dei tarocchi avrebbe un’origine molto antica e misteriosa. Sarebbe esistito già nella civiltà egizia. Risulta documentato in Italia come raffinato  gioco di tipo intellettuale praticato nel XV secolo dai ceti più elevati. Solo tre secoli dopo si scoprirà il loro valore esoterico e verranno associate al mondo della magia e dell'occulto. I tarocchi sono formati da 78 carte. Il gruppo degli “Arcani maggiori” è costituito da 22 carte illustrate con figure umane, animali e figure mitologiche.
 Elenchiamo le carte degli Arcani Maggiori e i loro significati (10):
"Carta 0: Il Folle. Carta I: Il Mago. Carta II: La Papessa. Carta III: L'Imperatrice. Carta IV: L'Imperatore. Carta V: Il Papa. Carta VI: Gli Innamorati. Carta VII: Il Carro. Carta VIII: La Giustizia. Carta  IX: L'Eremita. Carta X: La Ruota della Fortuna. Carta XI: La Giustizia. Carta  XII: L'Impiccato XIII: La Morte. Carta XIV: La Temperanza. Carta XV: Il Diavolo. Carta XVI: La Torre di Babele Carta XVII: La Stella. Carta XVIII: La Luna. Carta XIX: Il Sole. Carta XX: Il Giudizio Carta XXI: Il Mondo.

Carta 0-Il Folle (The Fool)

Significato dell'Arcano Maggiore n.0
Parole chiave
* Inizio
* Libertà
* Innocenza
* Entusiasmo
* Fede
* Spontaneità
Descrizione
Il Folle è una persona giovane, vestita di stracci, che cammina verso l'orlo di un precipizio. La sua testa è rivolta verso l'alto, le braccia allargate. Porta con sé un fagotto appeso all'estremità di un bastone. Nella mano sinistra tiene un fiore bianco. Il sole splende sopra di lui, e un cagnolino bianco lo accompagna.
Significato
La carta rappresenta un individuo che sta per iniziare qualcosa di nuovo che potrebbe portarlo ovunque. L'innocenza e la freschezza del suo atteggiamento lo metteranno al riparo da possibili pericoli. La scelta di buttarsi in qualcosa di nuovo non è dettata dalla ragione, ma piuttosto dall'istinto e dallo Spirito che lo guida.
Brevi consigli dal Folle
Sii spontaneo. Lasciati andare. Ricomincia da capo. Affronta il problema con una mente aperta. Lasciati alle spalle il passato. Abbandona la logica e segui l'intuizione. Non prenderti troppo sul serio. Agisci spontaneamente. Non ti curare di quello che pensa la gente. Ritrova l'innocenza. Abbi fiducia nel futuro. Buttati. Gioisci del momento presente. Segui il sentiero del tuo cuore. Fai solo quello che ti entusiasma. Metti da parte le preoccupazioni. Fidati dell'istinto. Sii fiero della tua unicità. Sii originale. Pensa in modo diverso da tutti gli altri. Accetta la tua follia.

Carta I-Il Mago (The Magician)

Significato dell'Arcano Maggiore n.1
Parole chiave
* Volontà
* Competenza
* Creazione
* Progettazione
* Il potere della mente
Descrizione
Il Mago è un giovane uomo che veste una tunica bianca e rossa. La sua mano destra, che tiene una bacchetta, è levata verso il cielo. Il braccio sinistro è steso; l'indice della mano sinistra punta verso terra. Davanti a lui c'è un tavolo su cui vi sono i 4 strumenti dell'Arte Magica: una Spada, un Bastone, una Coppa e un Pentacolo. Alle sue spalle, una luce dorata illumina la scena. Fiori e vegetazione lussureggiante completano la figura.
Significato
Questo Arcano rappresenta una persona dotata di intelligenza e capacità creativa, che sa usare gli strumenti a disposizione per realizzare ciò che si propone. Egli è padrone di sé stesso; tutto ciò che fa è in accordo con la sua Volontà. Egli non agisce a caso o guidato dall'istinto; ciò che lo guida è la Ragione, di cui si serve per progettare il futuro.
Brevi consigli dal Mago
Decidi il tuo obiettivo. Pianifica, progetta. Usa il pensiero per creare. Usa l'intelligenza per trovare la soluzione. Usa la parola e la ragione per persuadere gli altri a collaborare. Trova motivi e argomenti a sostegno della tua idea. Non aspettare che le cose si risolvano da sole. Dai una direzione alla tua vita. Sii tu a decidere di cambiare la tua vita, e agisci di conseguenza. Agisci. Trasforma i sogni in realtà con l'azione sia fisica che mentale. Coltiva il tuo intelletto. Usa la Volontà. Organizza la tua vita e il tuo ambiente, sia mentale che fisico.

Carta II-La Papessa (The High Priestess)
Significato dell'Arcano Maggiore n.2
Parole chiave
* Intuizione
* Studio
* Purezza
* Pazienza
* Conoscenza
Descrizione
La Papessa è una sacerdotessa seduta su un trono di pietra. La figura si trova fra due pilastri: su quello nero vi è la lettera B, mentre su quello bianco la lettera J. Dietro di lei, una tenda copre la vista di un paesaggio in cui intravediamo dell'acqua. Ai suoi piedi vi è la falce della luna crescente. La sua veste è morbida, di un tenue colore blu e bianco. In grembo tiene un rotolo recante la scritta TORA. Il suo copricapo è composto da un cerchio centrale e due falci laterali. Sul petto vediamo una croce.
Significato
Questa carta rappresenta la forza dell'intuizione e della conoscenza occulta. Il suo potere deriva dalla luna e dall'acqua, la sua saggezza le permette di vedere le cose nascoste e prevedere il futuro. La Sacerdotessa non agisce a livello materiale, ma al livello più profondo della psiche. È calma e distaccata, sa aspettare il tempo giusto per agire, la sua purezza interiore le permette di non essere contaminata dalle emozioni negative.
Brevi consigli dalla Papessa
Distaccati dagli eventi della tua vita e osservali. Chiediti quali misteri ci sono dietro la situazione attuale. Nascondi i tuoi segreti alla vista degli altri. Resta in solitudine. Coltiva la tua persona lontano dalla folla. Studia le arti occulte. Segui la tua intuizione. Guarda oltre le apparenze. Osserva il tuo inconscio studiando i tuoi sogni. Abbi pazienza. Agisci interiormente, più che all'esterno. Purifica il tuo corpo, le tue emozioni, i tuoi pensieri. Studia.

Carta III-L'Imperatrice (The Empress)

Significato dell'Arcano Maggiore n.3
Parole chiave
* Creatività
* Prosperità
* Abbondanza
* Madre
* Amore
Descrizione
L'Imperatrice è una donna dal viso sereno e dal corpo voluttuoso, abbigliata da una morbida veste decorata con melograni. Il capo, sovrastato da dodici stelle a sei punte, è cinto da una corona di alloro. A sinistra, all'interno di uno scudo a forma di cuore, vediamo il simbolo del pianeta Venere. In primo piano vi è un campo di grano, e sullo sfondo una vegetazione lussureggiante.
Significato
Questo Arcano Maggiore simboleggia la forza creativa della natura. È una donna forte, calda, consapevole del suo potere, capace di portare energia e guarigione. Come madre, lei dona la vita e la protegge. Come Dea dell'Amore, è un'amante calda e appassionata. Ogni tipo di progetto creativo verrà stimolato e protetto dalla sua energia.
Brevi consigli dall'Imperatrice
Sii creativo. Espandi le tue possibilità invece di limitarle. Fai di più, non di meno. Crea qualcosa per te e per gli altri. Trova molte nuove opzioni per risolvere un problema. Porta bellezza nella tua vita. Rendi belli il tuo ambiente e la tua persona. Crea, espandi, aumenta, allarga, produci: nuove idee, opzioni, possibilità, attività, nuovi modi di affrontare le cose. Fai le cose con amore. Porta a frutto ciò che hai iniziato. Prenditi cura di qualcuno. Coltiva i tuoi sogni, dagli acqua e nutrimento affinché possano crescere. Unisciti ad altri.

Carta IV-L'Imperatore (The Emperor)

Significato dell'Arcano Maggiore n.4
Parole chiave
* Potere terreno
* Stabilità
* Comando
* Padre
* Dominio
Descrizione
L'Imperatore è seduto su un trono di pietra, ornato da teste di ariete. Sotto l'abito rosso indossa un'armatura. Ha i capelli bianchi e la barba lunga. Nella mano destra regge uno scettro a forma di T con un cerchio sopra. Nella sinistra tiene un globo. Sulla testa la sua corona presenta cerchi rossi e bianchi. Il paesaggio alle sue spalle è montuoso e arido; il rosso è il colore dominante.
Significato
Questa carta rappresenta un uomo di potere. A differenza della Papessa, il cui potere è spirituale, il suo potere è terreno, si estende al mondo materiale, alle persone e alle cose. Egli ha maturato una grande esperienza e dominio di sé: è un leader, la sua influenza sugli altri è grande, la sua forza interiore immensa.
Brevi consigli dall'Imperatore
Prendi il comando. Sviluppa l'autodisciplina. Sii una guida per gli altri. Usa la forza di volontà. Diffida delle idee bizzarre. Usa i metodi tradizionali e consolidati per risolvere un problema. Sii forte. Rendi stabile ciò che non lo è. Rafforza, stabilizza, consolida. Progetta le azioni e portale avanti in maniera organizzata e metodica. Prenditi la responsabilità. Consiglia chi si rivolge a te. Sii un punto fermo. Agisci con sicurezza. Abbi fiducia nelle tue capacità. Elabora una strategia. Credi in te st

Carta V-Il Papa (The Hierophant)

Significato dell'Arcano Maggiore n.5
Parole chiave
* Autorità spirituale
* Insegnamento
* Guida
* Saggezza
* Tradizione
Descrizione
Il Papa è seduto su un trono di pietra compreso fra due pilastri. L'espressione del viso è solenne, lo sguardo è fisso. Veste abiti da cerimonia, sul capo la tiara. Con la mano destra dispensa benedizioni, con la sinistra regge una croce papale, ovvero un alto bastone con tre croci. In primo piano, due discepoli sono rivolti verso di lui. Tra di essi vi sono due grosse chiavi incrociate e rivolte verso l'alto.
Significato
Questo Arcano rappresenta il potere spirituale nel suo aspetto non esoterico, la forza della tradizione e dell'ortodossia. Rappresenta una persona con funzione di guida o di insegnante che detiene una conoscenza che si è andata formando nel tempo. La sua funzione non è quella di creare, ma piuttosto quella di trasmettere, spiegare, illuminare. Difficilmente si trova da solo, perché il senso profondo della sua esistenza si manifesta nel rapporto con i discepoli.
Brevi consigli dal Papa
Chiedi consiglio a una persona saggia e spirituale. Agisci in linea con i principi morali più elevati. Sii religioso. Consiglia chi si rivolge a te trasmettendogli la tua saggezza. Fatti guidare dal tuo senso morale. Lascia perdere tutto ciò che può essere considerato scorretto da un punto di vista etico. Circondati di persone che hanno i tuoi stessi valori. Diffida delle persone che cercano solo i beni materiali. Segui i tuoi valori più alti. Agisci in maniera metodica ed organizzata. Trova consiglio nei testi religiosi e nelle tradizioni spirituali. Ascolta chi è più saggio di te. Non è il momento per essere anticonformisti o ribelli. Agisci insieme a persone che condividono le tue idee, piuttosto che da solo. Rispetta l'autorità. In una situazione di gruppo bisogna chiarire il ruolo e la posizione di ogni membro, e va rispettata la gerarchia.

Carta VI-Gli Innamorati (The Lovers)
Significato dell'Arcano Maggiore n.6
Parole chiave
* Amore
* Unione
* Scelta
* Vocazione
* Sintesi
* Affinità
Descrizione
Gli Amanti sono nudi nel giardino dell'Eden. L'uomo guarda la donna, la donna guarda in alto, verso un Angelo dalle ali spiegate e le braccia allargate. Alle spalle della donna vi è un albero da frutto su cui si avvolge un serpente. Dietro l'uomo vi è un albero in fiamme. In alto, il sole splende, mentre in lontananza vediamo un singolo picco montuoso.
Significato
Questa carta ci ricorda la forza del potere dell'Amore, che sia verso un'altra persona, un'idea o un qualsiasi obiettivo che ci appassiona. Di fronte al vero amore dobbiamo essere nudi, cioè sinceri e autentici, pronti a donarci interamente. In questo modo questa inesauribile energia ci spingerà verso l'alto, verso l'Angelo della figura, ed emergerà la parte migliore di noi. Al tempo stesso, la decisione di abbandonarci all'amore richiede sempre una scelta da parte nostra, la scelta di non cedere alla paura ma seguire ciò che il nostro cuore realmente desidera. L'insegnamento principale di questo Arcano è dunque che solo attraverso una scelta coraggiosa giunge la possibilità dell'Unione.
Brevi consigli da Gli Amanti
Fatti guidare dall'Amore. Ascolta quello che il tuo cuore ti dice. Ci deve essere passione ed entusiasmo in quello che fai. Porta Amore nel lavoro e nei rapporti con gli altri. Decidi in base a ciò che ami fare, e non a quello che dovresti fare. Stai con qualcuno solo per amore. Tra l'amore e il dovere, scegli l'amore. Agisci in unione con altri, piuttosto che da solo. Segui il Sentiero del Cuore. Fai ciò che ti entusiasma. Segui la tua vocazione. Stai con persone con cui c'è affinità a tutti i livelli. Metti insieme le cose e le persone, creando una sintesi che rappresenti il meglio di ciascuna di esse. Elimina dalla tua vita quello che stai facendo con scarsa convinzione. Lasciati andare alla passione.

Carta VII-Il Carro (The Chariot)
Significato dell'Arcano Maggiore n.7

Parole chiave
* Vittoria
* Autocontrollo
* Autodisciplina
* Azione
* Viaggio
Descrizione
Il Carro è trainato da due sfingi, una bianca e l'altra nera. A bordo vi è un giovane guerriero in armatura, che guarda davanti a sé e regge uno scettro nella mano destra. Molti simboli lo adornano: la corona di alloro sul capo, e più sopra una stella a otto punte; un quadrato sul petto, due falci lunari sulle spalle, una cintura ornata di simboli astrologici. Il veicolo che trasporta il guerriero sembra essere di pietra, ed è coperto da drappi azzurri punteggiati da stelle a sei punte. Sullo sfondo, una città fortificata o castello.
Significato
Questo Arcano rappresenta la Vittoria che si può ottenere grazie all'autodisciplina, allo sforzo sostenuto, all'impegno costante e all'azione energica. È il tempo per agire con rapidità e decisione. Bisogna aggredire i problemi come se si dovesse, in una lotta, concentrare tutte le proprie energie per sferrare un singolo colpo mortale all'avversario. Questa carta ti insegna a perseguire i tuoi obiettivi con determinazione e piena fiducia in te stesso. Il viaggio che il Carro compie rappresenta il percorso da un punto A (la tua condizione attuale, dove sei adesso) a un punto B (il tuo obiettivo). Questo è il tempo di iniziare il viaggio e realizzare i tuoi sogni.
Brevi consigli dal Carro
Concentra la tua energia su una cosa alla volta. Focalizzati su un obiettivo con tutto il tuo essere e raggiungilo. Coltiva l'autodisciplina e l'autocontrollo. Evita le distrazioni. Tieni lo sguardo fisso sull'obiettivo. Evita le tentazioni che ti indurrebbero fuori strada. Credi in te stesso e nelle tue capacità. Prendi in mano la tua vita. Non aspettare che le cose cambino, ma sii tu a cambiarle. Agisci nel mondo esterno, non solo dentro di te. Mettiti in movimento. Viaggia. Lasciati alle spalle tutto ciò che non serve per arrivare alla meta. Prenditi ciò che ti appartiene. Non ti fare intimidire. Sii pronto ad abbandonare le tue convinzioni e le tue sicurezze attuali. L'importante non è quello che lasci dietro di te, ma dove vuoi arrivare.

Carta VIII-La Giustizia (Justice)

Significato dell'Arcano Maggiore n.8
Parole chiave
* Giustizia
* Karma
* La legge
* Equilibrio
* Giudicare
* Decidere
Descrizione
Una donna dallo sguardo severo siede su un trono di pietra, compreso fra due colonne anch'esse di pietra. Indossa una veste rossa e un mantello verde.
Nella mano destra regge una spada con la punta verso l'alto; nella sinistra tiene una bilancia. Al centro del petto si vede un piccolo cerchio rosso, mentre sulla sua corona si trova un quadrato azzurro.
Significato
La Giustizia è colei che fa in modo che ogni individuo debba sperimentare le conseguenze delle proprie azioni, nel bene come nel male. La bilancia rappresenta il fatto che tale conseguenza deve essere effettivamente commisurata alle azioni intraprese. La spada simboleggia la severità e il rigore con cui il giudizio viene emesso. Questo Arcano ci ricorda che tutti i nodi vengono al pettine. L'individuo in pace con la propria coscienza può trovare conforto nella bilancia; quello che ha commesso azioni malvagie deve invece temere invece la lama della spada.
Brevi consigli dalla Giustizia
Sottoponi ad esame le tue azioni e quelle degli altri. Chiediti che effetto avrà ogni tua azione. Rifletti sulle conseguenze di ciò che fai prima di agire. Giudica le tue azioni e comportati correttamente. Chiedi a persone fidate di dare un parere obiettivo sul tuo comportamento. Sii giusto. In una relazione assicurati che ciascun partner sia trattato con giustizia e rispetto. In un gruppo, fai in modo che ad ognuno venga riconosciuto ciò che merita. Sii equo. Assegna i premi e le punizioni. Non fare preferenze. Decidi. Definisci i valori e principi sui cui vuoi basare la tua vita. Non ti basare sulle emozioni per decidere, ma valuta razionalmente la situazione. Sii distaccato e imparziale. Osserva e analizza senza farti coinvolgere. Impara a giudicare e criticare in maniera costruttiva, senza ferire gli altri. Esprimiti con chiarezza e lucidità. Evita gli estremi. Segui la via di mezzo.

Carta IX-L'Eremita e l' Oracolo ( versione femminile dell'eremita} (The Hermit and the Oracle)

Significato dell'Arcano Maggiore n.9
Parole chiave
* Saggezza
* Attesa
* Solitudine
* Coraggio
* Distacco
Descrizione
Un uomo anziano con una barba bianca si trova in cima a un picco innevato. La testa è rivolta verso il basso. Con la mano destra regge una lanterna al cui interno splende una stella a sei punte. Con la sinistra si appoggia a un lungo bastone di colore giallo. Il cielo è plumbeo.
Significato
Questa carta raffigura una persona anziana che ha raggiunto la saggezza attraverso lo studio e la riflessione. Lui non ha desiderio di beni materiali, la sua vita è semplice e solitaria. Si muove lentamente e con prudenza, o addirittura non si muove affatto. Dal punto di vista materiale è povero, mentre sotto il profilo spirituale ha accumulato nel tempo una enorme ricchezza, e questo lo rende un faro e una guida per chi è pronto ad ascoltarlo.
Brevi consigli dall'Eremita
Agisci con grande prudenza. Abbi pazienza. Procedi lentamente. Aspetta. Studia la situazione e rifletti prima di agire. Resta da solo e trova dentro di te la forza e la serenità. Raccogli le energie. Diffondi luce agli altri. Cerca consiglio da una persona saggia. Isolati per un periodo e ritrova te stesso. Non è il momento per stare in mezzo agli altri. Guarda le cose dall'alto di una prospettiva superiore. Fai da solo. Difendi i tuoi segreti. Usa la discrezione. Parla poco. Medita. Evita la compagnia di persone sciocche, volgari o aggressive. Sii umile. Sii felice con poco. Volgi lo sguardo all'interno del tuo essere.

Carta X-La Ruota della Fortuna (Wheel of Fortune)

Significato dell'Arcano Maggiore n.10
Parole chiave
* Destino
* Karma
* Cambiamento
* Rinnovamento
* Ricchezza
Descrizione
Al centro della carta si trova una ruota che fluttua nell'aria in mezzo alle nubi. Su di essa si possono vedere le lettere T A R O, le lettere ebraiche Yod He Vau He, e vari simboli alchemici. Sopra la ruota c'è una sfinge di colore blu che porta una spada. Sotto la ruota, una creatura di colore rosso. Accanto ad essa, sulla sinistra, un serpente rivolto verso il basso. Ai quattro angoli dell'immagine si trovano un uomo, un'aquila, un toro e un leone, tutti dotati di ali.
Significato
Questo Arcano rappresenta il Destino, i fattori imponderabili che operano sulla nostra vita e che sono al di là del nostro controllo. Poiché la natura della ruota è quella di girare, essa simboleggia il perpetuo alternarsi dei cicli di vita. Ci sono forze spirituali all'opera dietro il tessuto della realtà, forze che si manifestano nei momenti cruciali della nostra esistenza. La lezione della ruota è quella di accettare il perenne cambiamento e avere fiducia nel Disegno Cosmico di cui la nostra vita è un frammento.
Brevi consigli dalla Ruota della Fortuna
Apriti al cambiamento. Cogli l'attimo. Prendi l'occasione che ti si presenta. L'universo ti sostiene. Hai la possibilità di realizzare i tuoi sogni. Questo è il momento di agire con coraggio, perché sei sostenuto da forze invisibili. Il tuo destino si sta compiendo: accettalo. La situazione che stai vivendo ora fa parte di un ampio disegno. La ruota sta girando. Non ti aggrappare al passato, ma preparati a cambiare. La fortuna è dalla tua parte, rischia. Rivoluziona le cose. Punta in alto. Non ti accontentare, ma segui il Sentiero che dentro di te sai che devi e vuoi percorrere.

Carta XI-La Forza (The Strength)

Significato dell'Arcano Maggiore n.11
Parole chiave
* Forza d'animo
* Energia Vitale
* Leadership
* Coraggio
* Autocontrollo
Descrizione
Nell'immagine della Forza vi sono due figure: una fanciulla e un leone. La donna è vestita di bianco, con ghirlande di fiori che ne adornano il corpo. Sopra la testa, il simbolo dell'infinito. Tra le mani tiene le fauci di un leone, che non appare aggressivo. In lontananza, un picco montuoso svetta contro uno sfondo giallo.
Significato
Questo Arcano rappresenta due tipi di forza: quella bruta rappresentata dal Leone, e quella spirituale, simboleggiata dalla fanciulla. La forza spirituale riesce a domare quella materiale, dimostrando così di essere la più potente. La Forza insegna a dominare la nostra natura 'animalesca' attraverso l'autocontrollo, la pazienza, la dolcezza. Questa non è una forza aggressiva, che attacca ciò che si trova all'esterno, ma è piuttosto la forza d'animo che permette all'individuo di resistere alle tentazioni e domare i propri demoni interiori.
Brevi consigli dalla Forza
Sii forte. Affronta con energia le sfide che ti si parano innanzi. Non cedere. Non ti arrendere. Coltiva la forza interiore. Sii paziente. Resisti. Continua ad agire correttamente anche se a volte è difficile farlo.
Ricorda che la forza spirituale vince sulla forza bruta. Affronta l'aggressività altrui con la forza della calma e dello spirito. Per essere forte non devi perdere il controllo. Usa le armi a tua disposizione con prudenza e saggezza. Metti a freno le parti di te che vorrebbero vendetta. Domina la paura e l'aggressività che sono dentro di te. Resta centrato. Non permettere che eventi esterni possano influenzare in negativo il tuo stato d'animo. La forza che ti permetterà di ottenere la vittoria è la forza della ragione.

Carta XII-L'Impiccato (The Hanged man)

Significato dell'Arcano Maggiore n.12
Parole chiave
* Sacrificio
* Attesa
* Conversione
* Rinnovamento
* Iniziazione
Descrizione
Un giovane è legato a testa in giù a un albero a forma di T. Le mani sono dietro al corpo, la gamba sinistra è incrociata dietro la destra. La testa sembra irradiare un alone di luce. Lo sfondo è grigio, plumbeo.
Significato
Un uomo si è sottoposto volontariamente a un processo di iniziazione da cui emergerà trasformato. Attraverso il sacrificio di sé e il dolore emergerà un nuovo individuo. In questo momento il suo corpo è immobilizzato, e deve accettare tutto ciò che l'universo gli porta: freddo, pioggia, sofferenza. Attraverso l'accettazione egli giungerà a un rinnovamento totale del proprio essere. Anche se non può agire all'esterno per il momento, il suo spirito è libero di lavorare all'interno, su di sé, nel profondo della sua anima.
Brevi consigli dall'Appeso
Guardati dentro e rinnovati. Capovolgi il tuo modo di vedere le cose. Sii pronto a modificare anche radicalmente le tue idee e convinzioni. Sacrifica qualcosa per ottenere qualcos'altro. Rinuncia a ciò che è superfluo e concentrati sull'essenziale. Non è il tempo di espandere, ma di limitare. Questo non è il momento giusto per agire nel mondo. Devi invece agire al tuo interno, cambiando te stesso. Fuori di te, aspetta. Dentro di te, agisci. Questo non è il periodo propizio per intraprendere un progetto, ma è il periodo giusto per prepararsi ad esso. Non cercare di cambiare il mondo. Cambia piuttosto la tua prospettiva sul mondo. Vedi le cose da un altro punto di vista invece di cercare di cambiarle. Pensa in maniera originale e diversa da tutti gli altri. Fai il contrario di quello che hai fatto finora. Chiediti cosa c'è al di là delle apparenze.

Carta XIII-la Morte (Death)

Significato dell'Arcano Maggiore n.13
Parole chiave
* Fine
* Cambiamento
* Distruzione
* Rigenerazione
* Eliminazione
* Pulizia
Descrizione
Uno scheletro con un'armatura nera è sopra un cavallo bianco. Nella mano destra regge una bandiera raffigurante un fiore con cinque petali. Davanti a lui si trova un sacerdote con le mani giunte e due bambini; a terra giace il corpo riverso di un re. Sullo sfondo vediamo una barca su un fiume, e due torri tra le quali splende il sole.
Significato
Questo Arcano indica la fine di qualcosa. Questo non è il momento per costruire, ma per distruggere. Che lo si voglia o no, deve avvenire un cambiamento, e questo cambiamento verrà innescato dalla possente energia distruttiva dell'Arcano n. 13. Bisogna essere pronti a lasciare andare tutto ciò che è inutile, superfluo, non essenziale. Bisogna accettare l'inevitabile trasformazione, ripulirsi delle scorie del passato e confidare nella eventuale rinascita.
Brevi consigli dalla Morte
Dai un taglio netto. Elimina tutto ciò che è negativo. Fai terra bruciata dietro di te. Distruggi il vecchio. Concludi i rapporti di amore, amicizia e lavoro che non hanno più motivo di esistere. Liberati dai pesi morti. Fai pulizia. Lascia andare il passato. Accetta il cambiamento. Abbi fiducia nella rinascita. Purifica il tuo essere. Preparati a ricominciare tutto da capo. Ricordati che ogni fine è un nuovo inizio.

Carta XIV- La Temperanza (Temperance)
Significato dell'Arcano Maggiore n.14
Parole chiave
* Moderazione
* Armonia
* Diluire
* Miscelare
* Sintesi
* Guarigione
* Purificazione
Tarocchi la Temperanza
Descrizione
Un angelo abbigliato con una tunica bianca versa del liquido da una coppa all'altra; il liquido scorre verso il basso in diagonale, invece che verticalmente. Sulla fronte ha un piccolo cerchio con un punto al centro. Sul petto vediamo un triangolo col vertice rivolto verso l'alto, iscritto in un quadrato bianco. Il suo piede destro è immerso nell'acqua in primo piano. Un sentiero si snoda verso montagne lontane, dietro le quali sta sorgendo il sole.
Significato
L'angelo raffigurato in questo Arcano porta protezione e purificazione, equilibrio e armonia. Le sue virtù sono la moderazione e la prudenza. Questa carta ci insegna che a volte il giusto approccio non è la forza, ma la dolcezza. Il travaso del liquido da una coppa all'altra simboleggia l'opportunità di riconciliare le energie che sono in opposizione. Questo è il momento per mettere insieme, integrare e mettere in sinergia persone, situazioni, opportunità.
Brevi consigli dalla Temperanza
Agisci con moderazione. Procedi con calma. Evita gli estremi. Porta pazienza. Usa la dolcezza per convincere gli altri. Non devi aggredire il problema: usa invece un approccio gentile. Unisci invece di dividere. Porta armonia nel tuo ambiente. Sii un mediatore tra le persone. Porta pace e riconciliazione. Placa gli animi. Prendi gli elementi migliori e mettili insieme. Considera la situazione da una prospettiva globale. Dedicati alla cura del corpo. Purificati. Lascia andare le emozioni negative. Coltiva una visione olistica.

Carta XV-Il Diavolo (The Devil)

Significato dell'Arcano Maggiore n.15
Parole chiave
* Schiavitù
* Illusione
* Dipendenza
* Nemico
* Oscurità
Descrizione
Un uomo e una donna nudi sono incatenati davanti al Diavolo. Le catene sembrano larghe, tali da permettere la fuga. La donna ha una coda che termina in quello che sembra essere un grappolo d'uva, mentre la coda dell'uomo è infuocata. Ambedue gli individui hanno corna sulla testa. Il Diavolo sfoggia ali da pipistrello e grosse corna da caprone. La sua mano destra è alzata, mentre con la sinistra tiene una torcia la cui fiamma è rivolta verso il basso. Sul suo capo troneggia una stella a cinque punte capovolta. Lo sfondo della carta è nero.
Significato
Il Diavolo simboleggia tutte le catene che ci rendono prigionieri e ci privano della nostra libertà. Lui è il nemico, che si manifesta nella nostra vita sotto forma di individui malvagi, ostacoli, problemi.
Più spesso, tuttavia, il Nemico è dentro di noi, alimenta la paura e cerca di sottomettere il nostro coraggio. Ci rende schiavi e dipendenti: da sostanze, persone, pensieri negativi. Le possibilità di fuga dalla prigione in cui ci troviamo esistono, se si riesce a mantenere la fiducia in sé stessi.
Brevi consigli dal Diavolo
Addentrati nel tuo lato oscuro. Accetta ogni parte di te, anche quelle che avevi negato o represso. Vivi la sessualità. Esplora la tua parte istintuale. Esamina ciò che ti dà dipendenza. Comprendi la natura della prigione in cui ti trovi se vuoi uscirne. Se riesci a vedere che cosa ti rende schiavo allora potrai iniziare a liberarti. Farmaci, droghe, cibo, alcol, sesso, scommesse, giochi di azzardo: tutto ciò che porta piacere e sollievo può anche imprigionare. Nei rapporti, chiediti se sei dipendente da una persona, o se al contrario eserciti il tuo potere su di lei e la sottometti. Osserva come questo porta sofferenza a entrambi. Sei forse tu il diavolo? Forse abusi della tua posizione. Oppure domini e controlli gli altri invece di dominare te stesso. Oppure porti illusioni e nascondi la verità. Riconosci il tuo lato demoniaco se vuoi riuscire a trascenderlo.

Carta XVI-la Torre (The Tower)

Significato dell'Arcano Maggiore n.16
Parole chiave
* Rottura
* Shock
* Sgretolamento
* Cambiamento
* Liberazione
Descrizione
In cima a un picco montuoso, una torre di pietra è colpita da un fulmine che ne scoperchia la sommità, costituita da una corona. Ci sono tre finestre da cui si propagano fiamme. Due persone stanno precipitando, uno di essi ha una corona sul capo. Sullo sfondo, contro il cielo nero si stagliano volute di fumo grigio. Piccole scintille punteggiano l'oscurità.
Significato
La Torre rappresenta il cambiamento improvviso, la distruzione imprevista e repentina dello stile di vita a cui si era abituati. Le difese crollano, ciò che sembrava solido e sicuro si rivela fragile. Bisogna trovare un altro luogo in cui abitare, un'altra vita da condurre. È necessario vedere il lato positivo della situazione: ciò che viene distrutto lascia spazio a qualcosa di nuovo. La prova maggiore sarà quella di accettare il cambiamento senza esserne travolti.
Brevi consigli dalla Torre
Distruggi ciò che non ha fondamenta solide. Rompi col passato. Devi agire velocemente e in maniera traumatica se necessario. Usa lo shock come arma. Fai crollare i castelli di carte. Il modo per affrontare la situazione è attraverso una rottura improvvisa. Proclama la verità anche se è scomoda. Dì a tutti che il re è nudo. Mettiti di fronte alla realtà invece di sfuggirla. Se la torre in cui ti trovi sta crollando, non restarci. Lasciala finché sei in tempo. Abbandona il vecchio e preparati a ricostruire. Accetta il cambiamento. Preparati a una nuova vita. Se cerchi di aggrapparti al passato ne resterai ucciso.

Carta XVII-La Stella (The Star)

Significato dell'Arcano Maggiore n.17
Parole chiave
* Destino
* Vocazione
* Pace interiore
* Purificazione
* Ispirazione
Descrizione
Sotto un cielo stellato, una ragazza nuda versa acqua da due anfore: con la destra in uno specchio d'acqua; con la sinistra sul terreno. Il corpo della fanciulla è inclinato, il suo piede destro appena sopra il pelo dell'acqua. Le stelle in cielo sono otto, e tutte a otto punte. Una in particolare è molto grande, di colore giallo. Su un'altura, sulla destra, un albero ospita una strana creatura alata.
Significato
La Stella guida e illumina la via. La sua influenza è benefica e ispirante. È il tempo per visualizzare, sognare, avere grandi visioni. Come il cosmo sopra di noi è sconfinato, così il nostro pensiero deve volare libero e non avere limiti. Le nostre azioni devono essere pure e ispirate da alti ideali. L'acqua presente nella figura suggerisce l'idea della purificazione e del rinnovamento. Ci si può rilassare sereni, certi che l'Universo è dalla nostra parte: le stelle ci proteggono e ci aiutano.
Brevi consigli dalla Stella
Rilassati, tutto sta andando bene. Lascia andare le paure e le preoccupazioni. Prendi un respiro profondo e agisci con calma. Se devi decidere qualcosa, scegli l'opzione che ti porta la massima serenità. Evita di scegliere una strada che ti mette ansia.Punta a realizzare il tuo Ideale, non ti accontentare. Coltiva la tua Visione. Segui i tuoi sogni. Vivi in armonia con i tuoi valori più elevati. Realizza la tua vocazione. Sii generoso. Dedicati alla cura del corpo e dell'anima. Purificati. Intraprendi un percorso di guarigione. Vivi con semplicità.

Carta XVIII-La Luna (The Moon)

Significato dell'Arcano Maggiore n.18

Parole chiave
* Sogno
* Il Femminile
* Poesia
* Chiaroveggenza
* Mutevolezza
* Fascino
* Inconscio
Tarocchi la Luna
Descrizione
Un cane e un lupo in primo piano ululano alla luna. Un crostaceo sta uscendo dall'acqua: anch'esso sembra rivolto verso la luna. Dallo specchio d'acqua parte un sentiero: dapprima esso si snoda lungo una campagna illuminata, poi passa in mezzo a colonne di pietra e infine si perde su una montagna buia.Il volto della luna, da cui si diffondono raggi, sembra triste o addolorato. Nel cielo blu si notano lacrime di luce.
Significato
La Luna è il sogno, la magia e l'illusione; è l'immaginazione, la poesia, la notte. Alla luce della luna non si vede chiaramente, le cose appaiono diverse da come sono di giorno, più affascinanti e al tempo stesso più inquietanti. Questo Arcano indica che è meglio non fare le cose alla luce del sole, ma in maniera nascosta e indiretta. Indica anche un individuo ammaliato, sedotto o suggestionato da un'altra persona o situazione che è la fonte di tale fascinazione.
Brevi consigli dalla Luna
Considera il lato nascosto delle cose. Chiediti cosa non conosci della situazione attuale e cerca di scoprirlo. Non agire, ma preparati all'azione o scegli una via indiretta per perseguire il tuo obiettivo. Non è il momento giusto per uno scontro frontale. Usa l'astuzia. Le armi da usare sono il fascino e la seduzione. Usa la tua capacità di suscitare emozioni negli altri. Lascia perdere la razionalità: l'inconscio è molto più potente. Segui l'intuizione. Sii misterioso. Non svelare i tuoi piani. Coltiva i tuoi sogni nell'ombra, per il momento. Non essere un facile bersaglio, spostati dalla vista altrui.Resta fluido. Evita di prendere grosse decisioni e tieni aperte le tue opzioni.

Carta XIX- il Sole (The Sun)

Significato dell'Arcano Maggiore n.19
Parole chiave
* Successo
* Vittoria
* Guarigione
* Vitalità
* Carisma
* Armonia
Descrizione
La figura è dominata da un sole antropomorfizzato, da cui emanano 11 raggi diritti e altri 10 curvi. In primo piano vediamo un bambino nudo in sella a un cavallo bianco: una corona e una piuma rossa gli ornano il capo. Nella mano sinistra regge uno stendardo arancione. Dietro di lui, un muro di pietra e alcuni girasoli.
Significato
Il Sole splende alto nel cielo, indicando Vittoria e successo. I suoi raggi irradiano luce e calore e portano guarigione e armonia. Questo è un simbolo di grande energia positiva all'opera. Bisogna agire nel mondo, essere estroversi e propositivi, fare tutto alla luce del sole ed essere pronti a raccogliere fama, onori e consensi.
Brevi consigli dal Sole
Sii solare: chiaro, luminoso, caldo, radiante. Agisci alla luce del Sole. Evita le situazioni ambigue. Esci allo scoperto. Preferisci la via diretta piuttosto che quella indiretta. Sii semplice e chiaro nell'esprimerti. Esponi le tue ragioni e le tue richieste con vigore e semplicità. Non ti fare intimidire. Credi nelle tue capacità: il successo è alla tua portata. Condividi con gli altri i tuoi progetti e idee. Sii prima leader di te stesso, e poi degli altri. Sii fiero di ciò che sei. Abbi fiducia nelle tue possibilità. Coltiva l'autostima. Agisci con sicurezza, certo della vittoria.
 
Carta XX-il Giudizio (Judgement)

Significato dell'Arcano Maggiore n.20
Parole Chiave
* Rinascita
* Chiamata
* Giudizio
* Risorgere
* Nuova Vita
Tarocchi il Giudizio
Descrizione
Un immenso angelo, nell'alto dei cieli, suona una tromba a cui è attaccata una bandiera con una croce rossa dai bracci uguali. Alcuni uomini, donne e bambini dal corpo grigio si levano da quelle che sembrano tombe o sarcofagi. Al centro dell'immagine c'è dell'acqua. Sullo sfondo vi sono alberi e montagne innevate.
Significato
Questo Arcano ci chiama a una nuova vita. Non è mai troppo tardi per ricominciare, non è mai troppo tardi per rinascere. Si può uscire dalla routine e dai vecchi schemi negativi. Giudicando sé stessi si può imparare dai propri errori, lasciare alle spalle il passato e gettare le basi per una nuova esistenza ricca di significato. Bisogna rispondere alla chiamata, seguire la propria vocazione, rimettersi sul giusto sentiero di vita.
Brevi consigli dal Giudizio
Fai un bilancio della tua vita e decidi cosa deve essere cambiato: non è mai troppo tardi per rinascere. Questo è il tempo per mettere in atto la tua vocazione. Cosa vuoi veramente? Esci dalla tomba e comincia una nuova vita. Abbandona ciò che ti limita. Hai la possibilità di lasciarti alle spalle negatività e problemi se solo decidi di farlo. Rischia, se necessario, ma non fare compromessi. Punta a realizzare il massimo. Impara dai tuoi errori e ricomincia da capo. Aggiustare le cose o cercare di rattopparle non porterà a niente. Questo è il momento per un vero cambiamento.

Carta XXI-Il Mondo (The World)

Significato dell'Arcano Maggiore n.21
Parole chiave
* Realizzazione
* Completamento
* Successo
* Perfezione
* Prosperità
* Gioia
Descrizione
In questa carta vediamo una figura aggraziata, parzialmente avvolta da una striscia di tessuto viola che ne lascia scoperti i seni e le gambe. La sua postura suggerisce che è in movimento. Nelle mani regge due bacchette di colore bianco. È circondata da una ghirlanda di forma ovale. Ai quattro angoli dell'immagine, come emergendo da delicate nuvole bianche, vi sono la testa di un uomo, un'aquila, un toro e un leone. Lo sfondo è azzurro.
Significato
Il Mondo rappresenta il compimento, la realizzazione, la conclusione positiva di un ciclo di esistenza o di un progetto. È il momento di celebrare e danzare, assaporando pienamente il qui e ora. Questo Arcano rappresenta l'infinita bellezza della vita, che è pura gioia. Bisogna festeggiare e condividere con tutti gli esseri senzienti i doni che l'universo, infinitamente prospero e abbondante, ci ha regalato.
Brevi consigli dal Mondo
Gioisci! Celebra i tuoi successi! Sii grato per ciò che hai e ciò che sei riuscito a ottenere. Apprezza e assapora le gioie della vita. Apriti al mondo. Coltiva nuovi rapporti, stringi amicizie, viaggia. Fai quello che hai sempre rimandato, per paura o pigrizia. Vivi pienamente! Danza attraverso la vita. La positività e la gioia sono le chiavi per risolvere i problemi. Espanditi. Fai cose nuove. Questo non è il tempo per analizzare, giudicare, aspettare. Questo è il tempo di buttarsi e fare piena esperienza di tutto ciò che il mondo ti offre. Vivi intensamente!"





NOTE

(Nota 1) Io personalmente la vedrei più valorizzata rialzandola di almeno un metro e mezzo rispetto al pavimento della piazza e con sotto una vasca d'acqua, tondeggiante ma di forma irregolare, con il bordo che simula il moto ondoso del mare, rivestita sia all'esterno che all'interno con ceramiche e vetri colorati da riprodurre in base ai rivestimenti delle sculture de "Il Giardino dei Tarocchi". L'acqua dovrebbe uscire dagli ugelli, già presenti sulla statua, spinta da una pompa elettrica, comandata da un orologio, per il tempo in cui la fontana rimarrebbe in funzione (per es. mezz'ora ogni sera al tramonto, solo nello stesso periodo in cui il Giardino dei Tarocchi  è aperto al pubblico). Sarebbe bene accompagnare i giochi d'acqua  con un'adeguata musica descrittiva, per es."Le fontane di Roma" di Ottorino Respighi: diventerebbe cosi' un'ulteriore esclusiva attrazione turistica del borgo di Capalbio.
(Nota 1 bis) Tratto da http://www.tropismi.it/niki-de-saint-phalle-guerriera-come-la-vittoria-ribelle-come-la-gioia/
(Nota 2) Nanà di Emile Zola by Nunzia Attardi on 25/03/2011 http://www.letteratu.it/2011/03/25/nana-di-emile-zola/
(Nota 3) Lo dimostrerebbe il disegno che io personalmente possiedo (vedi foto). Fu  eseguito da Niki de Saint Phalle, con penna biro, sul retro di una fotocopia di un mio lavoro di grafica che rappresentava lo studio di carte da gioco: l'asso. Niki lo fece personalmente di fronte a me e me lo donò in occasione di una visita al mio studio di P.zza Garibaldi n.13 in San Piero in Campo, all'Isola d'Elba, il 23 Maggio 1996; in quell'occasione Niki si trovava in compagnia della poetessa e scrittrice tedesca Ursula Naumann che acquistò il mio lavoro di grafica lasciandomi  la sua firma autografa sul retro di un'altra fotocopia. Era la Nanà che poi fu realizzata nella piazza panoramica di fronte all'ingresso dalla Porta Senese del castello di Capalbio. Chi lo avrebbe mai detto che circa venti anni dopo mi sarei trovato a convivere a Capalbio con l'opera che Niki aveva disegnato quel giorno davanti a me all'Isola d'Elba.
(Nota 3 bis) Molte delle notizie biografiche sulla vita e le opere di Niki sono tratte da Saint-Phalle  http://web.tiscalinet.it/nouveaurealisme/protagonisti/saintphalle.htm
(Nota 4) Si può ipotizzare che la causa di tale espulsione sia proprio stato il senso di indipendenza e di libertà che probabilmente ha costituito, fin da bambina, il suo carattere oltre all'insofferenza ad ogni assoggettamento a regole rigide e limitazioni di espressione. Questo lo dimostrerà palesemente negli anni a venire durante l'esercizio della sua intera attività artistica.
(Nota 5) Sono  ancora notizie biografiche tratte da Saint-Phalle  http://web.tiscalinet.it/nouveaurealisme/protagonisti/saintphalle.htm

(Nota 6)  Da "La surreale e magica 'città ideale' di Buzzi" scritto da Dominella Trunfio il 27 Ottobre 2015
(Nota 6 bis) Tratto da http://www.tropismi.it/niki-de-saint-phalle-guerriera-come-la-vittoria-ribelle-come-la-gioia/
(Nota 6 ter) Tratto da http://www.tropismi.it/niki-de-saint-phalle-guerriera-come-la-vittoria-ribelle-come-la-gioia/
(Nota 7) Note e notizie tratte dalla pagina http://www.capalbio.it/Curiosit%C3%A0eluoghidavedere/LuoghiDaVedere/Ilgiardinodeitarocchi.aspx
(Nota 8) Note e notizie tratte dalla pagina http://www.capalbio.it/Curiosit%C3%A0eluoghidavedere/LuoghiDaVedere/Ilgiardinodeitarocchi.aspx 
 (Nota 9) Scrive sul web Emanuela Macrì dopo avere visitato il Giardino dei Tarocchi ed il centro storico di Capalbio: "Consigliatissima una capatina all'incantato borgo medievale di Capalbio che ospita, tra l'altro, il laboratorio di un artista locale (ma conosciuto anche oltreoceano) che lavora in una torre duecentesca e crea coloratissime opere dal gusto davvero originale: il suo nome è Dedò e la visita è irrinunciabile!".
(Nota 10) La descrizione, i significati e i consigli delle carte dei tarocchi sono tratti da http://magiaecartomanzia.altervista.org/category/cartomanzia/?doing_wp_cron=1482688924.5129508972167968750000