giovedì 20 aprile 2017

Il 16 Marzo 2015 pubblicai una nota che riguardava la Hon di Stioccolma di Niki de Saint Phalle e successivamente il 15 gennaio 2017, alle ore 17:26, la condivisi come post sulla mia pagina fb Dedò Val Ad e subito sono state rimosse le foto allegate. Sono rimasto allibito, sconcertato . Si scambia la pornografia, la volgarità con la sensualità  Io ero incredulo e ho subito commentato:  "Attenzione ! Sono sparite tutte le foto pubblicate nella nota e in fondo sono rimasti solo i titoli. Mi sembra impossibile che siano state censurate ma......... sarebbe il colmo!" 
 Invece era proprio successo ! Ma ci rendiamo conto in che momento di buio culturale stiamo vivendo? Adesso la pubblico di nuovo sul mio blog:
Niki de Saint Phalle e la Hon di Stoccolma

Lo so che solo pochi si dedicano a leggere dei post su fb cosi' lunghi ma io ci provo lo stesso. Lo consiglio soprattutto a chi ha interesse per la vita e l'opera della grande NIKI DE SAINT PHALLE: Traendo esempio da Gustave Courbet e dal suo trasgressivo quadro de "L’Origine du monde", Niki de Saint Phalle realizzo' a Stoccolma, con la collaborazione di Jean Tinguely una monumentale scultura che misurava ventotto metri di lunghezza per sei di altezza e mai avrebbe creduto che a distanza di circa un secolo dall'opera di Courbet il popolo europeo fosse ancora cosi' ottuso e bigotto. Si trattava di una gigantesca figura di donna ("Nana") incinta e coricata che accoglieva dentro il suo grembo una moltitudine di visitatori. Si entrava attraverso la vagina, e all’interno il visitatore trovava attivita' di vario genere. In una gamba una galleria di falsi Paul Klee, Matisse ecc…In una delle ginocchia lo stesso Jean colloco' “la panchina degli innamorati”, un vecchio divano di velluto, trovato al "Mercato delle Pulci", sotto il cui sedile stavano alcuni microfoni per registrare le conversazioni e trasmetterle in altre parti della scultura. Pontus volle proiettare nel braccio sinistro il primo film di Greta Garbo, della durata di quindici minuti; i posti a sedere erano dodici; dentro la testa Per Olof Ultvedt aveva costruito un cervello in legno animato da motori. Salendo una serie di scale e gradini, si arrivava sulla terrazza sopra il pancione da dove si godeva una vista panoramica dei visitatori in fila pronti ad entrare. La Hon era dipinta come un uovo di Pasqua, con colori squillanti; una fusione tra vita e arte. Nulla di volgare e tantomeno di pornografico eppure a causa di questa scultura soprattutto Niki, come donna, dovette subire pesanti critiche che provennero sia dal mondo dei puritani cattolici europei che dall'intera societa' perbenista composta dal popolo dei benpensanti sempre nascosti dietro il muro dell'ipocrisia. Resta il fatto che l'opera de "La Hon" ando' purtroppo distrutta; e pensare che la lavorazione del materiale che la componeva e cioe' il poliestere fu la causa che minaccio' per tutto il tempo a venire la salute di Niki e che influi' pesantemente anche sulle cause della sua morte. Quando costrui' la scultura Niki ne era entusiasta e cosi' ne racconto' la storia e la descrisse : " Nel 1966, Pontus Hulten, direttore del Moderna Museet di Stoccolma, invita Jean Tinguely, Claes Oldenburg, Martial Raysse, Per Olof Ultvedt e me a realizzare, in collaborazione, delle sculture nella grande sala del museo. Oldenburg e Raysse declinano l’invito all’ultimo momento, Jean non appare troppo entusiasta, ma io sono decisa ad andare, e così partiamo. Durante i primi tre giorni facciamo lunghe discussioni, prove, ma tutto a vuoto, finchè ad un certo punto Pontus suggerisce di costruire un enorme Nana, simile alle mie sculture. Ultvedt non è d’accordo e preferirebbe realizzare una forma maschile per distinguerla dalle mie opere. Votiamo e la Nana vince. Iniziamo a lavorare entusiasticamente all’enorme scultura. Jean assume la direzione del team tecnico di volontari trovati da Pontus. Uno di loro è un giovane artista svizzero, Rico Weber, cuoco allo snack bar del Moderna Museet, rimasto poi per lunghi e fruttuosi anni nostro collaboratore e amico. Abbiamo a disposizione sei settimane per creare e completare l’enorme gigantessa. Un compito certamente non facile. Preparo il modellino in scala ridotta e lo dipingo. Jean le inserisce un planetario nel seno sinistro, un milk bar e una macchina per distruggere le bottiglie in quello destro. La HON (così decidemmo di chiamarla, significa Lei in svedese) giace sul dorso con le gambe piegate, per entrare si deve passare attraverso il sesso, e all’interno il visitatore puo trovare svaghi di vario genere. In una gamba una galleria di falsi Paul Klee, Matisse ecc., tutti eseguiti per l’occasione dal critico d’arte svedese Ulf Linde. In una delle ginocchia Jean colloca la panchina degli innamorati, un vecchio divano di velluto piuttosto comodo, trovato al mercato delle pulci sotto il cui sedile colloca alcuni microfoni per registrare le conversazioni e trasmetterle in altre parti della scultura. Realizza anche una radio-scultura molto divertente. Pontus vuole proiettare nel braccio sinistro il primo film di Greta Garbo, della durata di quindici minuti; i posti a sedere sono dodici, dentro la testa Per Olof Ultvedt costruisce un cervello in legno animato da motori. La Nana è sdraiata e incinta e, per una serie di scale e gradini, si può giungere alla terrazza sopra il pancione da dove si gode una vista panoramica dei visitatori pronti ad entrare e delle gambe vistosamente dipinte. Nulla di pornografico, la HON è dipinta come un uovo di Pasqua, con quegli stessi colori squillanti che ho sempre usato e amato. E’ come una grande dea della fertilità comodamente adagiata nella sua immensità, pronta ad accogliere generosamente migliaia di visitatori che assorbe, divora e ripartorisce. Giunge quasi al soffitto e occupa gran parte dell’enorme sala." L'opera de "La Hon" fu anche presa a riferimento per una scena del film "Patch Adams" con Robin Williams e in particolare come coreografia dell' ingresso all'edificio del congresso dei ginecologi. Niki ha lasciato altre note da lei scritte a riguardo de "La Hon": "Crearla è un’incredibile esperienza. Siamo tutti assolutamente galvanizzati, pressochè morti di lavoro, almeno diciotto ore al giorno. Pontus Hulten decide di tenere rigorosamente segreto l’intero progetto, temendo il veto delle autorità. Costruiamo pertanto un enorme schermo, al riparo del quale lavoriamo senza mostrare quanto stiamo facendo. Hulten, uomo di straordinario coraggio, rischia il posto di direttore del museo, non soltanto autorizzando la realizzazione di un progetto tanto pazzesco e controverso, ma anche partecipandovi. Ricordo di aver riso molte volte con lui dicendogli di approfittare delle sue ultime ore al Museo, prima che il Ministro della cultura, indignato, gli imponga di rassegnare le dimissioni. Pontus è deciso a prendere il rischio, come sempre del resto quando crede davvero in qualcosa. Jean crea, all’ingresso del seno della HON, una grande, misteriosa scultura nera. Lo shock e la sorpresa prodotti dalla HON sono enormi, ma nessuno osa protestare; bisogna ricordare che si era in Svezia, dove regnava una libertà sessuale sconosciuta altrove. Quella gioiosa, enorme creatura per molte persone è il sogno del ritorno alla grande Dea Madre. Intere famiglie vengono a vederla con i loro bambini. Uno psichiatra di Stoccolma scrive sui giornali che i sogni della gente saranno cambiati dalla HON, cui viene attribuito l’aumento del tasso di natalità registrato proprio in quell’anno. La HON ha vita breve, solo tre mesi, poi viene distrutta. I maligni la definiscono la più grande puttana del mondo, avendo accolto piu' di centomila visitatori in tre mesi. Non è così, al contrario essa è l’incarnazione dell’antico culto della Dea Madre, ha qualcosa di magico. Fa sentire felici e chiunque, al vederla, sorride." In Svizzera Niki de Saint Phalle a causa de "La Hon" venne letteralmente massacrata dalla stampa e si arrivo' addirittura ad affermare che aveva disonorato la Svizzera proponendo di toglierle perfino la cittadinanza.
"La Hon"L'origine del mondo di Gustave Courbet Visitatori in fila per "La Hon"L'ingresso dalla vagina de "La Hon"Disegno progetto per "La Hon"Modellino per "La Hon" 
  Capalbio Lunedì 16 marzo 2015





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